Chiesa / Il lutto

Addio a suor Giovanna Gentili, da Borgo Sacco alla Sala stampa vaticana

Aveva 85 anni e ha collaborato con i portavoce vaticani Navarro-Valls e con padre Lombardi. Ed è stato proprio quest’ultimo a presiedere il funerale tenutosi ad Albano, dove la suora risiedeva negli ultimi tempi e dove aveva lavorato come amministratrice dell'Ospedale Regina Apostolorum

ROVERETO. È morta suor Giovanna Gentili, 85 anni, religiosa paolina originaria di Borgo Sacco, per 25 anni colonna portante della Sala stampa vaticana, dove seguiva in particolare l'ufficio accrediti. A darne notizia ieri 31 ottobre, citando il sito web Vatican News, il portale di Vita Trentina. «Suor Giovanna Gentili - ricorda il media vaticano – ha collaborato con i portavoce vaticani Navarro-Valls e con padre Lombardi. Si è sempre distinta per il servizio fermo, puntuale e accogliente verso i giornalisti».

Ed è stato proprio padre Lombardi a presiedere il funerale tenutosi l'altroieri ad Albano, dove suor Giovanna risiedeva negli ultimi tempi e dove aveva lavorato come amministratrice dell'Ospedale Regina Apostolorum. «È una persona che non ha misurato il suo impegno, il suo tempo al servizio del Santo Padre, della Chiesa e di ognuno di noi, con una sensibilità umana e religiosa», aveva detto di suor Giovanna padre Lombardi nella cerimonia di saluto per il pensionamento dalla Sala Stampa.

Un'occasione durante la quale Lombardi aveva ringraziato suor Gentili, ricorda Vita Trentina, «per la fedeltà del lungo servizio, per la dedizione, per la cura dei particolari, per il garbo con cui ha svolto delle funzioni che, a volte, esigono anche una certa fermezza, una certa decisione, ma sempre con gentilezza e con moltissima pazienza».«Suor Giovanna, così - scrive sempre Vatican News - la conoscevano tutti i vaticanisti accreditati che lei accompagnava nei diversi pool nel Palazzo Apostolico e ai quali - soprattutto quelli nuovi, mai venuti prima a Roma - offriva spiegazioni dettagliate di protocolli, simboli, gesti.

"Gentili" più che il cognome era il suo modo di essere, nonostante fossero noti i suoi modi talvolta sbrigativi, da lavoratrice impegnata in più di una faccenda. E se qualche volta si mostrava brusca riparava subito con un sorriso sul suo volto fino. Soprattutto, come ricordano le tante persone che hanno collaborato con lei o che a lei si sono rivolte, non ha mai fatto mancare un aiuto. Qualcuno la chiamava "l'angelo custode", qualcun altro la definiva scherzosamente "la direttrice".

Lei faceva solo il suo lavoro, rispondeva ad ogni domanda, cercava di risolvere ogni problema. Il 1° luglio 2009 aveva ricevuto anche la Croce pro Ecclesia e pro Pontifice, onorificenza concessa a laici ed ecclesiastici "distinti per il loro servizio verso la Chiesa».

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