Rovereto / Il caso

La sentenza: una dipendente di un negozio vende petardi a dei ragazzi minorenni, per lei 40 ore di lavori sociali

Alla commessa sono stati contestati una decina di episodi: gli acquirenti avevano 13 e 14 anni. La legge prevede limiti di età a seconda della differente pericolosità e rumorosità dei giochi pirotecnici

ROVERETO. È finita nei guai per dei petardi: è arrivata alla sbarra degli imputati accusata di aver violato il decreto legislativo che governa la vendita di articoli pirotecnici. A lei, dipendente di un negozio, è stato contestato di non aver rispettato l'articolo 33, ossia di aver venduto «fuochi d'artificio della categoria F2 e articoli pirotecnici delle categorie T1 e P1 a minori di anni diciotto o fuochi d'artificio». In sintesi aveva venduto petardi e simili a minorenni. In particolare a tredicenni e quattordicenni. Una decina gli episodi contestati alla donna che ora, come pena, dovrà fare 40 ore di lavori socialmente utili.

I fatti risalgono al 2019 ma la sentenza di primo grado è di pochi giorni fa. Tutto ha inizio con una serie di segnalazioni su vendite non autorizzate all'interno di un negozio che fra le altre cose vende dei giochi pirotecnici. La legge è molto severa sul tema e prevede un'età minima - che varia a seconda del prodotto - per poter acquistare petardi, fontane e via dicendo. Ad esempio ci sono "giochi" che possono essere acquistati e utilizzati solo da maggiorenni con porto d'armi o esclusivamente da "pirotecnici abilitati" e cioè a coloro che sono in possesso di una specifica abilitazione certificata rilasciata dal commissario del governo, previo esame effettuato davanti ad una commissione.

L'età minima per l'acquisto dei "botti", sono i 14 anni ma si possono comperare solo quelli che rientrano nella categoria F1 (Pop Pop, candela magica, il "lancia stelle filanti") ossia giochi che presentano un rischio potenziale estremamente basso e un livello di rumorosità trascurabile. Nel caso finito davanti al giudice di Rovereto, in una decina di occasioni la commessa avrebbe venduto fuochi che rientrano nella categoria F2, ossia quelli come i petardi, le fontane che « presentano un basso rischio potenziale e un basso livello di rumorosità e che sono destinati ad essere utilizzati al di fuori di edifici. La vendita è consentita soltanto ai maggiori di anni 18 che esibiscano un documento di identità in corso di validità».

Ecco la contestazione che era stata mossa a suo tempo alla donna dalla procura è di non essersi posta il problema dell'età dei suoi acquirenti e di aver messo nelle loro mani "giochi" che secondo la legge non avrebbe potuto e dovuto manneggiare. L'esito del processo? Come anticipato la donna se la caverà con quaranta ore di lavori socialmente utili.

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