Il lutto / Il ricordo

La morte di Carlo Brandstetter, il ricordo dei soci di Almac Aiuto Alimentare: “Persona unica”

A nome dei soci dell'associazione di volontariato Sabina Chiasera promette che non ci si dimenticherà mai di lui: “Ognuno di noi custodisce la forza di momenti faticosi o gratificanti con lui condivisi. Crediamo di poterlo sentire sempre con noi, impegnato ad incoraggiarci e a saper migliorare il nostro servizio”

ROVERETO. Si sono tenuti mercoledì 27 settembre al cimitero di San Marco i funerali di Carlo Brandstetter, morto a 67 anni. Brandstetter è stato per molti anni un volontario di Almac Aiuto Alimentare, realtà impegnata nella distribuzione di pasti e pacchi spesa a famiglie bisognose. E a nome dei soci dell'associazione di volontariato Sabina Chiasera offre un ricordo particolarmente sentito e commosso della figura di Carlo.

“La sua è stata una esigente e generosa, che vogliamo custodire ed imitare. Crediamo sia proprio questo il modo per non perderlo, anzi di sentirlo sempre con noi, a servizio delle persone bisognose di aiuto in alimenti, ma anzitutto di autentica relazione umana. Carlo si è proposto come volontario al Servizio Aiuto Alimentare appena maturata la pensione, mettendo a disposizione una competenza organizzativa acquisita nella professione e una sicura abilità nell'ambito della tecnologia per le pratiche di ufficio”.

”Portava passione nel lavoro e, assieme a qualche altro suo compagno di "fabbrica" che via via si aggregò a lui, contribuì ad alimentare il clima dei rapporti interni, ma di riflesso anche verso i nostri "clienti". Era competente, acuto ma come pochi discreto, attento a non imporsi... piuttosto si faceva da parte. Sapeva cogliere i pensieri delle persone nello sguardo, sapeva incontrare anzitutto con un sorriso o con una battuta garbatamente ironica. Adorava l'amicizia, la offriva con garbo e la cercava. Portiamo nel cuore la sua gioia in occasione del nostro ultimo incontro conviviale, al quale ha voluto partecipare anche se molto provato dalla malattia”.

”In ciascuno di noi, benché non più presente fisicamente da tempo, Carlo era vivo, continuava ad essere della cordata. Chi aveva occasione di incontrarlo in città o di sentirlo metteva poi in rete il buon sapore dell'amicizia rinnovata. Ognuno di noi custodisce la forza di momenti faticosi o gratificanti con lui condivisi. Per questi intrecci di esperienze di vita umana, pur soffrendo della sua mancanza fisica, crediamo di poterlo sentire sempre con noi, impegnato ad incoraggiarci e a saper migliorare il nostro servizio. Ciao Carlo, grazie per quanto ci hai testimoniato con la tua presenza e la tua collaborazione e continuiamo a sentirci solidali e protagonisti della stessa "avventura". I sentieri dell'amicizia non si interrompono mai”.

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