Il delitto / Politica

Omicidio di Rovereto, il sindaco: “Perché l’uomo che ha ucciso Iris era libero? Vogliamo risposte”

Valduga: “Non vogliamo un capro espiatorio, ma è un dovere nei confronti della città fare chiarezza. Io non ho mai affrontato il problema sicurezza? Non è scusabile l'atteggiamento di chi riesce a far speculazione politica su casi del genere”

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ROVERETO. L'altra notte il sindaco Francesco Valduga, dalle 22.40, era la parco Nikolajewka. Per lui in fondo un tragitto di poche centinaia di metri, visto che fino a qualche minuto prima era stato alla cena di condivisione in centro storico, momento finale e conviviale della festa di comunità per la patrona. «Pensare che mentre poco distante i roveretani celebravano la loro unità di comunità solidale, una povera donna veniva barbaramente uccisa, è straziante. I sentimenti di pietà e commozione per Iris Setti e la sua famiglia sono assoluti e totali».

Come intende muoversi il Comune?

«Ho già contattato il commissariato del governo per convocare il tavolo della sicurezza».

Ecco cosa aveva fatto un anno fa l'uomo arrestato per l'omicidio di una donna a Rovereto

Era il 23 agosto del 2022 quando, evidentemente alterato e fuori di sé, il senza fissa dimora ha dato in escandescenze e ha aggredito persino le forze dell'ordine giunte in via Benacense per calmarlo. 

Molte persone indicano nella tragedia la prova della sua inefficienza come sindaco. Dicono che lei non ha mai affrontato il problema sicurezza.

«Ho visto e letto. Se da parte di un semplice cittadino è comprensibile la rabbia e l'esasperazione di fronte a episodi di questo tipo, non è scusabile l'atteggiamento di chi riesce a far speculazione politica su casi del genere. Certe miserie umane non meriterebbero commento. Non posso che stigmatizzare chi, magari anche ricoprendo incarichi istituzionali di alto livello, sia locale che nazionale, ignora - o peggio finge di ignorare - la suddivisione delle competenze delle diverse istituzioni».

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