Il lutto / Femminicido

Ex infermiera uccisa con due colpi di ascia a Noriglio, oggi l’udienza di convalida e l’autopsia

Fa ancora discutere la mancata attivazione del "Codice rosso". Dal Centro antiviolenza di Trento si sottolinea che è “necessario agire subito. È importante raccogliere le informazioni necessarie finalizzate alla prima valutazione del rischio, non c’è tempo da perdere”

NORIGLIO. Ieri, domenica 30 luglio, a Noriglio è stato il giorno del dolore e della riflessione, il momento della preghiera («Preghiamo per Mara e i suoi cari ma anche per l'omicida e la sua famiglia», ha detto don Saiani) e della partecipazione della comunità al lutto della famiglia di Mara Fait, l'ex infermiera di 63 anni uccisa venerdì sera da Ilir Zyba Shehi, 48 anni, con due colpi di accetta. Oggi si terrà l'udienza di convalida dell'arresto dell'operaio reo confesso, mentre il cadavere di Mara Fait sarà sottoposto ad autopsia.

Noriglio, Mara Fait colpita due volte con un'ascia nel cortile di casa

L'ha incontrata sotto casa e l'ha uccisa. Con due colpi d'ascia inferti con forza. È morta così Mara Fait, 63 anni, infermiera in pensione, assassinata a Noriglio sotto gli occhi della madre. L'assassino, un vicino di casa, si è allontanato subito a piedi per raggiungere la caserma dei carabinieri in città dove si è costituito. Ora è in cella nel carcere di Spini. Nelle foto di Gianni Cavagna, il luogo del delitto poco dopo la tragedia

Nel frattempo, fa ancora discutere la mancata attivazione del "Codice rosso". Dal Centro antiviolenza di Trento si sottolinea che è «necessario agire subito. È importante che il pubblico ministero si faccia carico di questa valutazione, analizzare, fare anche le giuste domande, indirizzare le indagini per raccogliere le informazioni necessarie finalizzate alla prima valutazione del rischio». 

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