L’omicidio / Giustizia

Delitto di Noriglio, la pm: “Se avessimo avuto sentore della gravità saremmo intervenuti”

Trentino sotto shock per l’omicidio dell’ex infermiera Mara Fait. Gli avvocati della vittima: "Aveva paura, chiesto il codice rosso". La pm Viviana Del Tedesco: "Che le persone non vadano d’accordo è un discorso, che poi si arrivi ad un omicidio è un altro"

VIDEO Assassinata nel cortile di casa a Noriglio

ROVERETO. «È stato un raptus e ho agito d'impeto. Ho rovinato tutto... è tutto finito. È giusto che paghi». È la confessione di Ilir Zyba Shehi, il 48enne che venerdì ha ucciso a colpi d'ascia la vicina di casa, Mara Fait, a Noriglio. Un tragico epilogo di anni e anni di dissapori tra inquilini che avevano portato a denunce incrociate. E proprio sulle denunce ignorate, attaccano gli avvocati della vittima: «Mara ha denunciato e chiesto l'applicazione del "Codice rosso" ma nessuno l'ha protetta».

Noriglio, Mara Fait colpita due volte con un'ascia nel cortile di casa

L'ha incontrata sotto casa e l'ha uccisa. Con due colpi d'ascia inferti con forza. È morta così Mara Fait, 63 anni, infermiera in pensione, assassinata a Noriglio sotto gli occhi della madre. L'assassino, un vicino di casa, si è allontanato subito a piedi per raggiungere la caserma dei carabinieri in città dove si è costituito. Ora è in cella nel carcere di Spini. Nelle foto di Gianni Cavagna, il luogo del delitto poco dopo la tragedia

La pm Viviana Del Tedesco: "Il 48enne si è costituito subito e ci ha detto tutto. Un gesto di questo genere deve aver avuto un motivo scatenante". E sulle accuse di non essere intervenuti prima nonostante le denunce dice: “Se avessimo avuto sentore della gravità saremmo intervenuti. Che le persone non vadano d’accordo è un discorso, che poi si arrivi ad un omicidio è un altro".

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