Rovereto / Il caso

Rubano la Vespa e poi la restituiscono, la proprietaria: “Ho fatto denuncia, ora li ringrazio”

Sara Delleva: “É la prima volta che mi capita una cosa del genere e ci tengo a dirlo a tutti quelli che pensano che Rovereto sia in mano alla criminalità. In questo caso sono stati dei ragazzi che si sono divertiti. Per me, ripeto, era il ricordo più caro di mio papà ed è tornato a casa”

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Sì, i ladri ci sono e sono fastidiosi. Capita però che le persone furtive, alle volte, non rubino per guadagnare ma solo per spassarsela un po'. E, dopo il gioco, restituiscano il maltolto al legittimo proprietario. Sembra una storia assurda ma in realtà non lo è. Perché sabato il mariuolo di turno ha rubato una Vespa e ieri l'ha riconsegnata intatta, senza nemmeno un graffio. A raccontare la curiosa vicenda è la stessa proprietaria della mitica Vespa gialla, Sara Delleva.

«Premetto che non sono una motociclista ma quella motoretta è l'unico ricordo che ho di mio papà Tullio. E ci sono molto affezionata. Sabato, colpa mia certo, l'ho parcheggiata in via Carducci (pieno centro storico della città della Quercia, ndr) e, siccome sono sbadata, ho lasciato le chiavi inserite. Nel pomeriggio mi sono accorta che la Vespa non c'era più e mi sono disperata. Ho presentato denuncia per furto alle forze dell'ordine, ovviamente, ma questo colpo mi ha fatto male non tanto per il valore della moto ma proprio perché era un ricordo di mio padre».

Mentre la burocrazia faceva il suo corso, però, qualcosa di anomalo si è materializzato. Oggi (domenica 23 luglio, per capirci), la mitica motoretta che ha allietato generazioni di «bociazi» era al suo posto, esattamente dov'era stata parcheggiata il giorno prima.

«Non solo, le chiavi non erano nel cruscotto ma lanciate nel giardino, forse perché qualcun altro non la rubasse. Lo so che sembra strano ma voglio ringraziare quel ragazzo che si è preso la Vespa per farci un giro e poi l'ha restituita. É la prima volta che mi capita una cosa del genere e ci tengo a dirlo a tutti quelli che pensano che Rovereto sia in mano alla criminalità. In questo caso sono stati dei ragazzi che si sono divertiti. Per me, ripeto, era il ricordo più caro di mio papà ed è tornato a casa».

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