Rovereto / Urbanistica

Il nuovo liceo artistico Depero sorgerà a San Giorgio, ancora incognite invece sul futuro dell'area ex Gil

Critico il presidente della circoscrizione Centro, Claudio Cemin: «La Provincia ne ha certo avuto una convenienza progettistica, ma ha negato ai residenti del quartiere una nuova area verde. Intanto l'ex Gil resta abbandonata e destinata al degrado»

ROVERETO. Il nuovo liceo artistico Depero sarà costruito a San Giorgio, nell'area dell'ex macello comunale.

Su questo, dopo un lunghissimo tira e molla tra Comune e Provincia, sembra sia davvero stata messa la parola fine.

La proposta del Comune, che puntava a portare il nuovo istituto superiore in largo Camera di Commercio, all'ex Gil, è stata bocciata da piazza Dante, che ha già provveduto ad aggiornare la progettazione per il prossimo cantiere a San Giorgio.

Ma se dal punto di vista operativo il dibattito sulla collocazione della nuova scuola roveretana è terminato, così non è a livello politico. Qui la polemica è ancora ben viva.

E l'ultima voce a prendere posizione sulla tematica è quella del presidente della circoscrizione Centro Claudio Cemin.

«Portando il nuovo liceo Depero a San Giorgio - argomenta il rappresentante dei civici - la Provincia ne ha certo avuto una convenienza progettistica, ma da un lato ha negato ai residenti del quartiere una nuova area verde, che pure viene richiesta, ed alla città tutta la possibile risoluzione di una ferita aperta nel tessuto del centro della città. L'ex Gil - sottolinea Cemin - è area abbandonata destinata al degrado, e anche se viene periodicamente sgombrata ridiventa in breve tempo ricettacolo di senzatetto e attività sospette. Cosa tanto più dannosa oggi, con la prospettiva di avere, entro pochi mesi, dall'altra parte della strada, all'ex Peterlini, la nuova mensa scolastica della città.

Purtroppo dobbiamo prendere atto che venuta meno l'ipotesi di portare all'ex Gil il Depero, la Provincia non ha in mano alcuna progettualità per il recupero di un'area così vasta e in posizione così centrale».

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