Salute / I problemi

Alessandro Olivi: “I medici vanno pagati di più, si rischia di smantellare la sanità pubblica”

L'analisi del consigliere provinciale del Pd Alessandro Olivi sull'emergenza del pronto soccorso di Rovereto

ROVERETO. «Come ha giustamente evidenziato il primario della Medicina di emergenza dell'ospedale di Rovereto, Fabio Malalan, la scelta di attingere ai medici provenienti da altri reparti non è una scelta facile. Soprattutto, aggiungo io, se si costringe un primario a ricorrere agli ordini di servizio che a quanto risulta sembra essere la scelta ormai obbligata per garantire la continuità del servizio».

Esordisce così il consigliere provinciale Alessandro Olivi in una nota che commenta le ultime decisioni prese per il Santa Maria del Carmine. “Certo, ad una situazione di emergenza occorre reagire con soluzioni di emergenza, ma così non si può andare avanti molto e servono soluzioni strutturali - continua -. Tra queste non vi può essere neppure la singola scelta volontaria di qualche medico se svincolata da una cornice legislativa e contrattuale in grado di valorizzare economicamente la professionalità e la competenza”.

"Purtroppo sempre più frequente è la decisione di alcuni medici di rinunciare all'impiego pubblico presso l'Azienda per operare in libera professione quali gettonisti in ragione di un trattamento economico più vantaggioso ma anche di una maggiore autonomia e minori responsabilità. Questa però è una strada che porta progressivamente a smantellare il sistema della sanità pubblica”.

Olivi prova anche a tracciare la via da percorrere: “Per evitare il ricorso patologico alle cooperative che, come ha giustamente sottolineato il primario Malalan, non sempre garantiscono qualità e specializzazione occorre agire a monte investendo sulla valorizzazione del capitale umano. Recentemente Anac (Autorità nazionale Anticorruzione) ha sollecitato un intervento del Ministero della salute e di quello dell'economia e delle finanze affinché introducano criteri di congruità dei prezzi per evitare che si sconfini nella somministrazione illegale di manodopera”.

”Una prima risposta al problema può essere l'introduzione per legge di un aumento della retribuzione ai medici dipendenti del servizio pubblico che prestano servizio presso i reparti in carenza di organico e la possibilità di ricorrere a professionisti esterni delle cooperative solo in presenza di adeguate motivazioni”.

”É questa la scelta recentemente introdotta da alcune Regioni con la legge di bilancio 2023 che in Trentino invece è servita solo ad aggiornare il contratto 2016-2018. In parole povere a un medico interno che si mette a disposizione per coprire turno in difficoltà occorre garantire un trattamento economico superiore a quello applicato al gettonista”.

Infine il punto su Rovereto. “Per quanto riguarda il Pronto soccorso di Rovereto sembra che la prospettiva a breve sia quella di reggere la domanda di prestazioni solo attraverso gli ordini di servizio. Non possiamo chiedere ai medici di farsi carico di garantire da soli la tenuta dell'assetto organizzativo dei nostri ospedali”.

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