Rovereto / Opere pubbliche

In città venti progetti in attesa dei fondi Pnrr. Sul Polo della Protezione civile, si attendono risposte da Trento

Palazzo Pretorio ha mandato a Roma molti progetti per ottenere i finanziamenti con i fondi europei. Anche la scuola per l'infanzia all'ex Alpe di Borgo Sacco resta ancora in attesa: la terza bonifica ha individuato residui inquinanti nei terreni, cancellato il previsto garage. Tra le opere rientra lo stadio Quercia

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. C'è tanta carne al fuoco nell'imminente futuro di Rovereto. Tante opere pubbliche in arrivo che si confida siano sostenute dal Pnrr e dunque dai soldi europei. Gli ambiti sono quelli scolastici, soprattutto, e sportivi ma sulla carta - e il Comune in tal senso sta alzando la voce con la Provincia - rimangono nodi fondamentali che ancora non sono stati finanziati.

Su tutti il polo della Protezione civile, la nuova caserma dei vigili del fuoco in via Abetone che sta andando a pezzi.

Un lavoro, questo, atteso ma soprattutto promesso da anni e infilato in ogni protocollo d'intesa immaginabile. Ma è ancora tutto fermo nonostante il Comune abbia già consegnato a piazza Dante il progetto. Il cantiere è di quelli economicamente pesanti (il costo finale, se realizzato, dovrebbe aggirarsi sui 10 milioni di euro) ma i documenti per appaltare il primo lotto da 4,8 milioni sono già pronti. Purtroppo non sono ancora stati formalizzati i finziamenti e dunque si dovrà attendere. Un ritardo che, ovviamente, ha indispettito i diretti interessati - i vigili del fuoco volontari - che un paio di mesi fa hanno scritto una lettera al presidente della Provincia Maurizio Fugatti per sollecitare finalmente l'intervento risolutivo.

««Il polo della Protezione civile non è un regalo che la Provincia fa alla città di Rovereto. - tuonava il comandante Marco Simonetti - Noi siamo stati zitti fino adesso e abbiamo lasciato lavorare la politica ma sia noi che i vigili del fuoco permanenti che prestano servizio ogni giorno nella nostra caserma viviamo una grande situazione di disagio».

Il Comune, al di là dei pompieri, ha comunque mandato richiesta per venti cantieri e sembra che lo Stato sia d'accordo a finanziarli. Per ridurre i tempi, però, palazzo Pretorio anticiperà l'assegno e non è mica cosa da poco. Entro fine anno, infatti, l'assestamento di bilancio vedrà uno spostamento di soldi cospicuo: 12 milioni di euro. Questi denari, si spera, saranno restituiti dal piano europeo di ripresa.

Tra le opere inserite nella richiesta del fondo speciale spicca l'ex Alpe, quell'appezzamento di terreno lungo viale della Vittoria che da anni attende di ospitare le nuova scuola di Borgo Sacco. In quel sito, però, prima c'era una fabbrica che, ovviamente, inquinava. E, per capirci, siamo arrivati alla terza bonifica. Secondo la cronotabella i bimbetti saccardi avrebbero dovuto essere lì da un pezzo - l'annuncio della nuova scuola risale addirittura al sindaco Guglielmo Valduga - ma tra souvenir delle guerre mondiali e scarti di produzione l'iter è stato rallentato.

Tanto che, per evitare nuovi guai, il Comune ha deciso di cassare il paventato parcheggio interrato. Ma la scuola sorgerà, assicura l'assessore Carlo Plotegher. E, si spera, finanziata dall'Europa. Perché oltre al polo scolastico 0-6 anni di Sacco, piazza del Podestà ha mandato a Roma innumerevoli richieste. Anche, per intenderci, il risanamento di palazzo Grillo in Santa Maria. Al quale va aggiunto il recupero dello stadio Quercia che, grazie ai fondi nazionali per lo sport, dovrebbe diventare la Mecca regionale dell'atletica leggera.

Tornando alla scuola di Sacco preoccupa un po' il ritardo. Annunciata in pompa magna ha dovuto fare i conti con i ricordini della guerra e della produzione intensiva. Che, tradotto, significa bonifica ambientale per evitare che i nostri pargoli seguano lezioni di crescita rischiando di ammalarsi. Proprio per evitare eventuali conseguenze spiacevoli, come detto, il Comune ha deciso di togliere dal progetto il parcheggio interrato.

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