ROVERETO. Che Rovereto sia una città poco sicura non è nelle corde dell'amministrazione comunale ma le opposizioni lo contestano da tempo. Dopo i raid vandalici in centro storico, però, adesso spuntano anche quelli in Santa Maria. E non è certo una novità delle ultime ore quanto piuttosto una consuetudine che le forze dell'ordine conoscono e che, in verità, provano a tamponare. Lungo il Leno in città, sotto palazzo Pretorio per capirci, decine di ragazzi dediti al consumo di sostanze alcoliche e stupefacenti da mesi turbano il quartiere. E giovedì sera hanno perfino picchiato un commerciante del rione.

Nessuno, al momento, parla di Bronx ma la sensazione è che l'impunità di ragazzi all'uscita dal lockdown sia tollerata. Eppure il pericolo di mandare tutto a quel paese è concreto. Lo stesso commerciante picchiato denuncia lo stato di degrado di quella zona di città ad uno sputo dal municipio. Le segnalazioni di balordi che deturpano la città si sprecano da tempo. Tanto che le opposizioni stanno insistendo per foderare l'urbe di telecamere. Ma la sensazione, al di là della repressione, è davvero di giovinastri che cercano luoghi aperti per sballare. E fin qui nulla da dire, ma rompere tutto e rendersi protagonisti di vandalismi inutili è sinonimo di stupidità. E purtroppo la città di Rovereto sembra popolata da una generazione di idioti che approfitta di luoghi isolati per sballare ma, a questo, aggiunge danni inutili: specchietti rotti, vetrine prese di mira, cassonetti divelti.

Per carità, reati che il codice non considera gravi ma che ai cittadini danno fastidio, molto fastidio. E le denunce sono tante ma anche le forze dell'ordine, che fanno comunque bene il proprio mestiere, non riescono a contrastare perché i mariuoli, alla vista delle divise, si dileguano.