Sgarbi: «Arte bene primario È ora di riaprire i musei»

Se non a Pasqua, che sia il «18 aprile, 20 aprile o 25 aprile», ma al più presto si provveda alla «riapertura dei musei», in ogni sala «non più di 10 persone, a un metro di distanza». L’appello, accorato, è del presidente del Mart Vittorio Sgarbi che non si capacita dell’ «insensatezza» con cui sono stati aperti i supermercati e non i luoghi d’arte. Ma tant’è, così è; ma per il critico d’arte è ora che si provi a cambiare, anche nel segno di Raffaello la cui mostra alle Scuderie del Quirinale «è stata chiusa a due giorni dall’apertura».

Sgarbi fa «appello a tutti quelli che lavorano, con orgoglio e identità, nel mondo della cultura, dal Ministro Franceschini agli assessori alla cultura, agli scrittori, ai pittori». E l’appello «è semplice: che nei provvedimenti economici non ci siano tagli per la cultura, che alla ripresa la cultura possa essere il primo riferimento in un’Italia» in cui sono state annulate tante prenotazioni dall’estero ma che è «il luogo in cui la bellezza ha il suo più alto trionfo». Anzi, gli Italiani «potranno limitare le vacanze al mare, i luoghi dove festeggiare in tanti gruppi, e andare nei musei e nelle mostre».

«Possiamo - continua Sgarbi - recuperare anche mostre che sono state aperte nei giorni della chiusura e, augurandoci che tutto possa avvenire prima della fine di aprile, io chiedo che non solo non vengano tagliati fondi, ma chiedo a tutti quelli che mi leggono di condividere questo appello per la cultura, perché si possa investire sui musei e sulle mostre nel corso dei prossimi mesi, fino a che nel nuovo anno tutto possa riprendere come prima».

L’appello è dunque che «tra le prime cose che si aprano, che sono state insensatamente chiuse, ci siano i musei e si faccia come con i supermercati, che sono così fondamentali per i beni primari; e beni primari devono essere la conoscenza, la letteratura, la bellezza, l’arte. Rispettando il contingentamento applicato nei negozi chiedo, e spero che tanti con me lo chiedano, che musei e mostre siano riaperti il prima possibile, già subito dopo Pasqua; si dica che in ogni sala possano entrare non più di 10 persone, a un metro di distanza, che è l’unica misura che sembra oggettiva e condivisa in tutti i decreti». «Compresi - riprende il presidente del Mart - quelli assurdi che impediscono di fare una passeggiata, che è più sano stare all’aperto che in un piccolo appartamento in 5 o 6, magari con un ammalato».

«Si stabilisca dunque - conclude Sgarbi - che, a numeri contingentati e nel massimo rispetto delle norme, si possa ricominciare a entrare in musei e mostre, il prima possibile: lo dico a Franceschini, lo dico a tutti quelli che possono decidere, al Governo. La chiusura dei musei è una ferita contro la cultura: riapriamoli, nel nome di Raffaello».

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