Tre 23enni hanno inventato il sistema per non russare più

di Nicola Guarnieri

Russare, inutile nasconderci, crea non pochi problemi, se non sociali quantomeno di convivenza. Perché infilarsi nello stesso letto con chi, a sua insaputa ovviamente, offre al compagno di lenzuola un ininterrotto concerto notturno da baritono nasale può rovinare famiglie intere e rendere insopportabile la convivenza.

È partito da questo concetto Federico Citroni per inventare Baku, un innovativo congegno che, senza essere invasivo, elimina i fastidi del russare.

Il giovane ingegnere, ha solo 23 anni, è stato spinto ad andare avanti dal premio conseguito nel concorso per meccatronici lanciato l’anno scorso da Trentino Sviluppo. Il suo team, composto anche da Maria Doglioni e Michele Sordo (coetanei di Citroni), ha ottenuto di «incubarsi» negli spazi di via Zeni. E qui, con l’aggiunta di un altro collaboratore, i quattro ragazzi si sono buttati a capofitto nella loro missione: sconfiggere le noie di chi divide la stanza con chi russa. E Baku, adesso, è pronto per invadere il mercato mondiale. Perché il mondo, quello domestico, sembra avere davvero bisogno di un accorgimento antirussamento.

Ma come funziona questo stop al disturbo notturno? Si tratta di un dispositivo non invasivo che non ha alcun contatto con il corpo. Si basa sull’accensione di una luce che si attiva quando viene rilevato il rumore del russamento. La luce non è così forte da svegliare la persona che emette il fastidioso suono ma è sufficiente per farla girare interrompendo così il concerto indesiderato.

«L’idea mi è venuta a causa del mio coinquilino molto rumoroso. - spiega Federico Citroni, ceo e fondatore di Baku - In pratica questo aggeggio si appende a pochi centimetri dalla testa del russante e funziona».

È già in vendita? «Non ancora, per ora l’abbiamo brevettato, abbiamo realizzato il prototipo e stiamo lavorando al secondo prototipo più avanzato. In realtà siamo pronti per entrare in produzione ma per il momento ci sentiamo troppo giovani per gestire un’azienda. Ma la nostra volontà è comunque di aprire in proprio una fabbrica, qui a Rovereto».

C’è interesse per il prodotto? «Sì, c’è e ci hanno contattato alcuni imprenditori che vorrebbero realizzarlo. Abbiamo dei contatti con un investitore e se l’accordo va in porto Baku sarà realizzato direttamente da noi. Poi, chiaro, se arriverà qualche grande azienda interessata all’acquisto se ne potrà discutere».

Ma perché si chiama Baku? C’entra con la capitale dell’Azerbaigian? «No, è un dispositivo giapponese che mangia gli incubi».
La guerra al russamento, dunque, parte da Rovereto. E, come detto, punta a conquistare il pianeta visto che il problema è diffuso ovunque. Il rumore rauco prodotto nel naso e nella gola durante il sonno è infatti uno fastidi più snervanti tra le mura di casa e interessa il 57% degli uomini e il 40% delle donne.

In alcune persone il russamento è lieve ma il più delle volte è evidente e in certi casi abbastanza forte da essere sentito in un’altra stanza. Può quindi avere conseguenze sociali importanti e causare tensioni portando addirittura al divorzio.

Da un punto di vista medico, però, non è chiaro se il sono e inconsapevole contrattempo notturno abbia effetti avversi per salute di chi è gravato da questo disturbo. Tuttavia studi specifici hanno rilevato che le persone che ne soffrono presentano un maggior rischio di ipertensione arteriosa, ictus, disturbi cardiaci e perfino diabete.

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