Sempre più famiglie italiane al magazzino mobili Caritas

A Rovereto, festa per il primo anno con i 40 volontari

Compie un anno il magazzino mobili della Caritas e ieri questo primo simbolico traguardo è stato festeggiato nel capannone di via Manzoni donato da Trentino sviluppo e ristrutturato con i fondi raccolti grazie all’otto per mille destinato alla Chiesta cattolica. In realtà il servizio gestito dalla Caritas di Rovereto è attivo da diversi anni, ma i seicento metri quadrati in cui poter raccogliere cucine, divani, materassi, reti, tavoli e molti altri mobili che vengono donati sono disponibili dall’aprile del 2017.

Il magazzino di via Manzoni è aperto ogni venerdì pomeriggio. È questo il giorno in cui, dalle 14, vengono effettuate anche le consegne dei mobili e in via Manzoni c’è sempre coda in quel momento. È la coda delle persone che non hanno abbastanza soldi da spendere per arredere casa e che si rivolgono ai volontari della Caritas per recuperare qualche mobile. «Quest’anno sono aumentate le famiglie italiane tra i nostri utenti» racconta Luisa Zambelli, responsabile del servizio, che parla del 40 per cento del totale. «Tante famiglie giovani soprattutto, che magari hanno ottenuto un alloggio Itea e che dovendo pagare canone ed utenze almeno all’inizio devono risparmiare sul resto. Ecco allora che anzichè spendere centinaia di euro per un divano nuovo vengono qui e ne portano a casa uno con dieci o dodici euro». È un prezzo simbolico, naturalmente, quello che viene dato a ciascun mobile. Non possiamo dare gratuitamente i mobili a chi ne ha bisogno perché temiamo che qualche malintenzionato possa prenderli per poi rivenderli, mentre in questo modo fissiamo un piccolo prezzo e teniamo d’occhio le persone sospette».

Il magazzino dei mobili Caritas durante l’ultimo anno ha arredato le case di oltre 350 famiglie. «Ed anche una ventina di alloggi dell’emergenza abitativa messi a disposizione dal Comune. Abbiamo un buon giro ormai, tanto che è difficile anche farci bastare gli spazi che abbiamo, riempiti e svuotati nell’arco di una settimana - continua Luisa Zambelli -. I mobili ci vengono donati da persone che li cambiano, ma andiamo a visionarli prima perché devono essere in buono stato». Devono essere dignitosi e non troppo datati. «Gran parte arrivano attraverso la rete delle parrocchie della Vallagarina, ma ci telefonano anche dal resto del Trentino. Non possiamo però accettare donazioni da fuori territorio». Tanti sono anche i volontari che danno una mano: quaranta persone che mettono a disposizione tempo e competenze per questo servizio. La metà si occupa di gestire il magazzino dei mobili dedicandoci ogni sabato dell’anno, mentre l’altra metà raccoglie, seleziona e poi mette in vendita tutta la parte dell’oggettistica che quattro volte all’anno viene venduta attraverso il mercatino delle pulci.

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