Auto non assicurata, sequestrata Ma il giudice di pace la restituisce

Stavolta la legge ha dimostrato buonsenso. E non è poco visto che una donna di Rovereto ha rischiato di pagare una multa da tremila euro e vedersi sequestrare la macchina per tre mesi. Motivo? È stata fermata mentre era alla guida ma la sua vettura non era coperta da assicurazione (la Rca obbligatoria per poter circolare).

Ma la sua, diciamolo subito, non era certo una famigerata «auto fantasma» (sono sempre di più gli automobilisti fermati con vetture non assicurate e questo grazie anche al sistema di telecamere ad hoc installate da molti Comuni, primo in Trentino proprio Rovereto) ma semplicemente aveva cambiato al targa perché distrutta senza comunicarlo all’istituto che ha emesso la polizza. Risultato: ad un controllo al terminale delle forze dell’ordine il veicolo risultava di nuova immatricolazione e, ovviamente, sprovvisto di copertura contro i danni a terzi e quindi non abilitato a circolare.


La signora M. F., a fine dicembre, come detto è stata fermata ad un posto di controllo stradale da una pattuglia della Finanza. Nulla di particolare e, alla canonica richiesta di esibire patente e libretto, la conducente ha serenamente consegnato i documenti agli agenti. Il terminale, però, ha registrato la targa del mezzo - una Mercedes C180 - come sprovvista dell’obbligatoria Rca ed è quindi scattata la contestazione con ritiro della patente di guida e fermo amministrativo dell’automobile. Nel verbale di contravvenzione, non a caso, è riportato a chiare lettere che il veicolo viaggiava «senza la prescritta copertura di responsabilità civile verso terzi, risultava inesistente a partire dalla data di immatricolazione alla quale si riferisce la carta di circolazione».

La donna, ovviamente, si è giustificata spiegando di aver cambiato la targa in quanto non più ben visibile e dunque passibile di multa. Tant’è che si è rivolta alla Motorizzazione civile di Trento per consegnare le vecchie targhe e ritirare quelle nuove.

La Mercedes, ovviamente, era già coperta da assicurazione e quindi a nessuno è venuto in mente che il cambio, diciamo così, di carta d’identità del mezzo avrebbe potuto creare problemi. E la stessa Motorizzazione non ha indicato alla proprietaria altri adempimenti burocratici conseguenti alla nuova targa. A quel punto la signora ha ritenuto sbrigata la pratica anche con la sua assicurazione. Da parte sua la guardia di finanza ha spiegato come, alla banca dati di Ania, fosse emerso che la Mercedes risultava reimmatricolata addirittura due mesi prima del controllo stradale. È così scattato il doppio provvedimento: multa salatissima e sequestro del veicolo.

M. F., ovviamente, ha impugnato la contestazione davanti al giudice di pace che alla fine le ha dato ragione annullando sia la contravvenzione che lo stop della vettura.

La dottoressa Paola Facchini, al termine dell’udienza, ha infatti emesso una sentenza che, come detto, si basa sul buonsenso. «Si ritiene che il fatto contestato - ha scritto il magistrato onorario - non sia sanzionabile non sussistendo nella specie l’elemento soggettivo della colpevolezza. La signora provvedeva al cambio della targa senza però procedere anche alla voltura del polizza assicurativa con l’indicazione della nuova targa e pertanto all’atto del controllo il veicolo non risultava essere assicurato. Ritirate le nuove targhe alla Motorizzazione Civile, l’addetto affermava che bastava mettere le nuove targhe sull’autovettura e tutto era a posto con l’affidamento circa l’aggiornamento informatico della pratica per ogni aspetto relativo alla circolazione del veicolo. Si può dunque applicare l’esimente della buona fede in quanto sussistono elementi oggettivi che hanno indotto in errore o la signora M. F. circa la non necessità di modificare il contratto di assicurazione».

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