In via Dante a Rovereto arrivano le panchine. Ed è polemica

Il primo passante non ha nemmeno fatto in tempo a sedersi, sulle nuove panchine di via Dante, a Rovereto, che è iniziata la polemica. Perché non a tutti piacciono. E perché non sono gratis. Da qui le prime due prese di posizione. La più pesante è quella del consigliere comunale Marco Zenatti: «L’arredo urbano è costato quasi novantamila euro. Una cifra inaccettabile». E Viliam Angeli, della Lega, contesta invece la scelta dal punto di vista estetico e pratico: «Hanno messo le panchine proprio davanti ad un bar con un plateatico, è incredibile. E poi sono brutte, oltre che pericolose: come fanno le biciclette?». 
 
Il nodo del contendere è quello su cui la città discute praticamente dall’avvio del cantiere: la ristrutturazione di via Dante. Mai strada è stata più osservata, in fase di restauro, nemmeno nell’attentissima opinione pubblica roveretana. Che si è espressa in più occasioni: all’epoca della chiusura della strada, al momento della piantumazione dei nuovi alberi. Poi, come detto, sono arrivati i primi elementi d’arredo. Di due tipi: ci sono elementi in legno e acciaio. E ci sono le panchine - allestite negli ultimi giorni - di pietra. Ecco, sono queste ad aver fatto storcere il naso a più d’uno. 
 
Il primo è, come detto, Zenatti. Che, calcolatrice alla mano, interroga la giunta sui costi dell’arredo urbano. Mette in fila le determine, a partire dall’incarico all’ingegner Giulio Andreolli, fino alle panchine. E il conto è salato: 39.837,29 euro per i lavori di realizzazione dell’arredo in acciaio e legno, 37.746,45 per l’arredo in pietra 6.931,18 per la progettazione: un totale - osserva Zenatti - di 84.614,92 euro: «Mi permetto di rammentare l’affermazione giornalistica dell’assessore Graziola, nel gennaio 2018: “Le panchine sono state progettate appositamente per il nostro boulevard... uniche al mondo»; a questo proposito un consiglio e una constatazione: il consiglio deriva dal detto popolare: “Sia la calda che la freda, no sentarte su la preda» e la constatazione è che concordo con quanto afferma l’assessore, le panchine sono veramente uniche al mondo. Ma per il loro costo ipermondiale». 
Punta il dito sugli arredi anche Angeli (Lega): «Sono pericolose: si ostinano a dire che le biciclette possono passare anche contromano. E dove, se c’è la panchina? Messa, tra l’altro, davanti ad un plateatico di un bar».

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