Croce rossa, volontari dal Papa

La Città del Vaticano, venerdì mattina, si è tinta di rosso e di bianco. Ovunque si guardasse piazza san Pietro a Roma era colorata da una schiera di volontari della Croce rossa e Mezzaluna rossa internazionale che con orgoglio indossavano una divisa conosciuta in tutto il mondo come simbolo di aiuto e solidarietà. Donne e uomini, giovani e anziani arrivati in oltre 6 mila da tutta Italia per incontrare Papa Francesco in un’udienza privata dedicata proprio a loro ed al loro impegno come volontari.

Per il Trentino la delegazione era composta da 230 persone. Tra di loro erano presenti anche 40 roveretani, orgogliosi di rappresentare il gruppo cittadino. «È stato un incontro emozionante. - racconta Marco Galvagni, volontario ed ex coordinatore del gruppo della città della Quercia - Papa Francesco è un uomo capace di comprendere i problemi dei più poveri e dei sofferenti e questo è proprio ciò che ci contraddistingue come Croce rossa italiana. A differenza di ciò che spesso si pensa, essere parte della Cri non è, infatti, solo occuparsi di primo soccorso con l’ambulanza, ma avere un’attenzione sociale nei confronti dei più bisognosi».

La Cri, che in Trentino conta 22 gruppi ed oltre 1.600 tra volontari e volontarie, in città è presente da oltre mezzo secolo. L’età minima per diventare volontario è 14 anni e a Rovereto il gruppo giovani è ben attivo. In totale oltre 200 roveretani hanno deciso di dedicare il proprio tempo libero a chi ha più bisogno di loro. Papa Francesco li ha definiti «il partito politico dei più bisognosi», sottolineando il carattere dell’imparzialità che è uno dei sette principi dell’associazione.

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