Oggi è il giorno di Marchionne Strade blindate e controlli

Ha ricevuto la laurea honoris causa dall’università di Trento

di Chiara Zomer

Oggi è il giorno di Sergio Marchionne, che ha ricevuto la laurea honoris causa dall’università di Trento (foto di Gianni Cavagna).

Non sono mancate le proteste: un corteo degli studenti è riuscito a concordare con la polizia di arrivare fino all'ingresso per protestare. E hanno stappato il prosecco, come si conviene ad ogni festa di laurea, dicono. Ma il titolo che gli hanno assegnato è in sfruttamento.
 
«Sfruttamento delocalizzazione non saremo schiavi del padrone», tra gli slogan. «Marchionne infame non ci puoi ingannare, il nostro futuro potere popolare».

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1630046","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]

Ma ecco le parole del numero uno di Fca:

«A parole siamo sempre tutti d’accordo nel sostenere che la competitività di un Paese passa attraverso la centralità della formazione e della ricerca e attraverso un collegamento più stretto con il mondo del lavoro. Ma è una piacevole sorpresa vedere che qui, a Trento, alle parole seguono i fatti. Il Polo Meccatronica di Rovereto, un progetto innovativo creato su un’area industriale dismessa, non è solo una testimonianza di come sia sempre possibile cambiare, ricreare, rinnovare. È soprattutto un esempio, quasi unico, di integrazione tra imprese, enti pubblici, fondazioni di ricerca e università. Qui davvero si realizza quell’effetto-sistema di cui si parla spesso in Italia, ma che è poi così raro da ottenere».

«Arthur Conan Doyle, che ha creato Sherlock Holmes e la sottile arte della deduzione, ci ha anche lasciato una grande lezione ricordandoci che non c’è nulla di più ambiguo e ingannevole di un fatto ovviò. Se c’è una cosa ovvia, oggi, è che ci troviamo alle soglie della più grande rivoluzione nel mondo dei trasporti, almeno da quando l’automobile ha sostituito cavalli e carrozze».

«Siamo di fronte a forze di innovazione, anche dirompenti, che stanno scardinando gli abituali paradigmi. Nessuno sa dire quale sarà il risultato di queste tendenze o cosa ne sarà del nostro settore tra 10 o 20 anni. Neppure io ho una sfera di cristallo e purtroppo non ho

«Le auto elettriche possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per abbattere i livelli di emissione nei centri urbani, ma si tratta di un’arma a doppio taglio. Forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta».

«Quella dell’elettrico è un’operazione che va fatta senza imposizioni di legge e continuando nel frattempo a sfruttare i benefici delle altre tecnologie disponibili, in modo combinato».

«È certamente più utile concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano, che per la sua origine e le sue qualità è oggi il più virtuoso e più pulito in termini di emissioni».

LE PROTESTE

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1629811","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1200","width":"1600"}}]]

Ma per Rovereto e per il polo della Meccatronica oggi sarà una giornata importante sotto più di un profilo. Perché la scelta dell’università di tenere lì la cerimonia è, in qualche modo, la consacrazione di un progetto, quello del cantiere d’idee che unisce industria e formazione, in cui non tutti credevano, all’inizio. Gli occhi e le aspettative, in via Zeni, sono soprattutto rispetto all’università. «Posto che la laurea ad honorem a Marchionne è una scelta in assoluta autonomia dell’università, noi non possiamo che essere contenti della scelta del polo Meccatronica, per la cerimonia - osserva l’assessore provinciale Alessandro Olivi - L’università avrebbe potuto scegliere altri luoghi, simbolici per il mondo accademico, e invece ha deciso di ospitare Marchionne nel luogo che forse oggi più di tutti segna la difficile sfida della transizione industriale da un’industria matura a un nuovo paradigma, che mette assieme conoscenza, ricerca e produzione. Questa scelta è il riconoscimento del fatto che lì oggi c’è il principale momento in cui l’alta formazione, la filiera della conoscenza, si incontra concretamente con le migliori esperienze della meccatronica. Spero che questo apra nuovi spazi di collaborazione».

Non è un segreto: all’inizio la Provincia ha faticato a trovare un percorso condiviso, con l’università, per la sua presenza nel polo di via Zeni. Con il rettore Collini l’avvicinamento si è fatto più concreto, sono stati siglati protocolli, l’università è presente. Ma l’assessorato ora ha la speranza di accelerare il processo, che darebbe valore aggiunto all’intero polo: «I primi protocolli sono stati siglati, ci sono dei docenti nei laboratori che collaborano assieme al team, ma il processo non è compiuto - prosegue Olivi - voglio interpretare la scelta di venire in Meccatronica come la conferma che è venuto il momento di una forte implementazione di funzioni dell’alta formazione». Quando spera in investimenti dell’ateneo, Olivi parla soprattutto di persone: «L’abbiamo sempre detto, l’università può vedere il polo di via Zeni come un proprio campus, non è una cosa della Provincia. Penso a borse di studio, a master, specializzazioni post laurea». Anche se le speranze sono più ambiziose: «Certo, credo che il dipartimento di ingegneria industriale, pian piano, debba vedere nella realtà di Rovereto qualcosa in cui collocare elementi di stabilità».

Fin qui il fronte sull’alta formazione, uno dei pilastri di quell’ecosistema che si vuol attrattivo per le aziende. Ma non c’è solo qusto. C’è il mondo industriale - oggi in Meccatronica rappresentato ad altissimi livelli del settore, da Bonfiglioli all’ex ministro Guidi, da Bonometti a Riello - e c’è Fca nello specifico. Ci si augura che la cerimonia sia l’occasione per approfondire i rapporti: «Con Fca e con il ministro Calenda abbiamo siglato un protocollo sulla sicurezza e la smart machine, abbiamo vincolato il nostro contributo ad una presenza sul territorio» conclude Olivi, riferendosi al progetto «Vega», sulla mobilità sicura e sostenibile, che vede Fca tra i partner. Un progetto che è lì, ed è tutto da implementare. E negli obiettivi della Provincia dovrebbe trovare proprio in Meccatronica uno dei fulcri. Ecco perché oggi il polo di via Zeni cercherà di mostrarsi al meglio. Con l’intenzione di giocarsi l’opportunità.

comments powered by Disqus