La gente del Brione in strada per pulire piazze e panchine

«Come trascorriamo il sabato più invitante di maggio al Brione? Dedicandolo a noi stessi, all’amore per il nostro quartiere». Così ha risposto Luciano Rovro, pensionato, alle prese, insieme ad altre settanta persone, con la pulizia del quartiere, dalla riverniciatura delle panchine, alla raccolta delle foglie e cartacce nei pressi della Chiesa San Giuseppe, fino alla cura delle aiuole con le rose. Prosegue il signor Luciano: «È un’occasione che abbiamo per stare tutti insieme. Sappiamo che il Comune non può fare tutto, è giusto impegnarci in prima persona».

Gli fa eco Alessandro, 16 anni: «Qui mi sento protagonista, meglio qui che a scuola, è bello vedere pulito dove vivo». Lungo via Brione resiste, grazie alla cura di Luciano Gazzini, «il pensionato delle rose», un’aiuola che da qualche anno abbellisce un tratto di strada, altrimenti anonimo.
I partecipanti abbracciano tutte le età.

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Ci sono i ragazzini, accompagnati dalla mamma o dal papà. C’è il gruppo più folto, i circa 40 scout della compagnia Iris. Ma anche tre richiedenti asilo, che grazie alla signora Silvia del Cinformi dedicano, da volontari, le proprie energie alla pulizia delle scale che fiancheggiano la chiesa. Ha voglia di raccontare Luca, studente del Marconi e scout: «Vogliamo dare una mano, partecipiamo a simili iniziative da quando avevamo dieci anni».

E aggiunge, insieme ai suoi amici Pietro delle Scuole Barelli e Oleg dell’Upt: «Il quartiere è abbastanza pulito, ma dipende dalle zone, in piazza della Pace dovremo impegnarci di più». La giornata è lunga, i gruppi che si alternano dalle 8.30 fino alle 14 sono diversi, ma il punto di ritrovo per tutti è a tavola, nella piazzetta dove è stato allestito un pranzo preparato da volontari. «Questa volta non hanno partecipato le signore arabe del quartiere perché coinvolte nel Ramadan, altrimenti avremmo assaporato i loro piatti insieme alla pastasciutta» commenta la signora Maria Grazia, impiegata, un’altra volontaria.

Amiri ha 28 anni, è afgano ed è un volontario «esperto»: da mesi si occupa insieme a Walayat, connazionale di 26 anni, della pulizia dei giardini di Rovereto. Entrambi sono richiedenti asilo, in Italia da due anni, «ma qui da dieci mesi». Sperano di trovare lavoro come operaio e muratore. «Sono del Brione anch’io» dice Amiri, mentre distribuisce bevande ad altri volontari.

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Alle prese con la verniciatura di una panchina in via Perosi il presidente della circoscrizione Andrea Miniucchi, architetto, chiarisce gli aspetti organizzativi della giornata: «La circoscrizione ha coordinato gli interventi», il motore dell’iniziativa è l’associaizone Quartiere solidale. «Stiamo usando materiale fornitoci dal municipio: vernice, pennelli, carta vetrata. Il Comune garantisce anche la copertura assicurativa, mentre la Dolomiti energia ci ha consegnato le buste per raccogliere l’immondizia. Il successo della giornata è merito di tutti».

Enrico De Rosa

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