Il «Circo di Mosca» in città Gli animalisti si mobilitano

Arriva il circo in città, e arrivano le polemiche, sì perché il «Circo di Mosca» nei suoi spettacoli da oggi fino al 25 aprile in via Unione, si avvale di «oltre 80 tipi di animali». Se da una parte ci sono gli organizzatori che sostengono che le loro bestie sono trattate benissimo, e che addirittura sono sottoposte ad un'incredibile serie di controlli veterinari, dall'altra ci sono i tanti amanti degli animali che scoraggiano la partecipazione a questo tipo di spettacoli. «Arriva a Rovereto - scrive la Lav, Lega antivivisezione - il circo con animali al seguito e si ripete il solito copione da brutto spettacolo: container da cui escono animali spaesati e che vengono poi detenuti per settimane in strutture precarie, con poco spazio e con insufficienti arricchimenti ambientali, biglietti omaggio, biglietti scontati, biglietti distribuiti in mezzo alle strade, locandine ovunque e, immancabile, un'intervista in cui si dichiara che gli animali fra i tendoni dei circhi stanno bene».

Non la pensa così la Federazione dei veterinari di Europa (Fve), riporta la Lav, che «raccomanda a tutte le autorità competenti nazionali e europee di proibire l'uso di mammiferi selvatici nei circhi dato che non esiste alcuna possibilità che i loro bisogni psicologici, mentali e sociali possano essere soddisfatti».

Era stato proprio il comune di Rovereto, ormai molti anni fa, a vietare i circhi con animali sul suo territorio ma quella storica decisione era stata annullata dal Tar di Trento ancora nel 1994, diventando la prima sentenza di riferimento sul tema. «Ora - dichiara Simone Stefani, responsabile della sede trentina della Lav - aspettiamo con impazienza che l'iter legislativo faccia il suo corso e che finalmente sia ristrutturato l'intero sistema circense, favorendo i circhi contemporanei che basano i loro spettacoli sulle abilità degli artisti piuttosto che sulle privazioni agli animali».

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