I nuotatori rilanciano l'appello per ottenere la piscina «maxi»

I trentini, oltre che montanari, sono anche un popolo di nuotatori come dimostrano gli oltre 10 mila iscritti alla Fin Trentino, ma anche l’affollamento quotidiano nelle vasche dove sgomitano amatori e atleti.

Eppure gli impianti da tempo non sono adeguati, molte discipline tirano avanti «in deroga».

Ma quello che preoccupa di più tutto il movimento è che le scelte sul nuovo impianto natatorio alle Ghiaie rischiano di non essere all’altezza delle necessità.

Così, di fronte alla prospettiva di un ridimensionamento complessivo del progetto, il Comitato Fin Trentino - attraverso il suo presidente Mario Pontalti in rappresentanza anche delle società Rari Nantes Trento, Csi nuoto Trento, Buonconsiglio Nuoto, Nuotatori Trentini - è sceso in campo per ribadire ancora una volta le richieste messe sul piatto da anni. Richieste che non sono - si sottolinea - un capriccio, ma frutto di esigenze ormai indifferibili.

«Prima di entrare nel merito - scrive Pontalti - vogliamo ricordare che l’impianto Manazzon (foto) attuale è vetusto e l’attività di nuoto e soprattutto tuffi, viene svolta in deroga, in condizioni che non possono essere sostenute per un tempo indeterminato e che le altre vasche della città non sono adatte a svolgere attività di pallanuoto, nuoto sincronizzato e nuoto per salvamento, nonostante una richiesta sempre più vasta. Dobbiamo dare dignità ai tuffi, invito i nostri politici a vedere come si allenano i nostri atleti, sempre più numerosi soprattutto ora dopo i successi di Francesca (Dallapè, ndr)».

Nel merito le richieste sono quelle già avanzate, che Pontalti ribadisce e giustifica: partiamo da «una vasca indoor da 50 x 25 metri per gli allenamenti, per la normale frequentazione, per l’attività agonistica e per eventi e manifestazioni turistico-sportive». Poi «una vasca polivalente e multidisciplinare da 25 metri che possa essere funzionale alla didattica, alle attività rivolte agli anziani ed ai diversamente abili, al settore dei tuffi, alla subacquea, al nuoto sincronizzato, al salvamento.

Tale vasca ha la necessità di essere completata con due trampolini da 1 metro, due trampolini da 3 metri e con la piattaforma a diverse altezze».

Infine «spazi idonei per il pubblico e per gli atleti durante gli allenamenti e durante le manifestazioni. Tra questi spazi le palestre per gli allenamenti a secco».

Richieste che però rischiano di essere ridimensionate se dovesse passare la linea «light» del nuovo assessore allo sport Tiziano Uez (condivisa anche dal governatore Ugo Rossi). «Questo - replica Pontalti - non è il sogno di chi ama impianti faraonici, di chi non considera i costi di gestione degli stessi, di chi pensa di costruire una casa senza aver pensato prima a chi ci può andare ad abitare!

È la precisa esigenza di un mondo che a Trento, e nella nostra provincia, propone tutte le discipline legate all’acqua: nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, nuoto per salvamento, nuoto di fondo. Non è più pensabile costringere i nostri atleti a dover migrare verso altre regioni dotate di impianti idonei. È la legittima richiesta di un sistema di società sportive, dirigenti, tecnici, volontari, che in tutte queste discipline propone la scuola nuoto, il settore propaganda, il settore giovanile, il settore agonistico ed il settore master».

E per dar forza a questi argomenti Pontalti cita il palmares della Fin che brilla di ori internazionali.
Una stoccata Pontalti la riserva anche a chi, in rappresentanza di altre discipline, ha colto l’occasione per ricordare che il nuoto non è l’unico sport costretto in strutture non adeguate: «Riteniamo assolutamente non corretto - replica - proporre le legittime esigenze delle singole discipline sportive in contrapposizione l’una all’altra. Così facendo si fa il male dello sport e lo sport si fa male da solo!»

In fondo al documento c’è anche un Ps., post scriptum rivolto alla politica (la giunta provinciale oggi deciderà se concedere al Comune un altro anno per decidere su quale progetto orientarsi, ?light? o «maxi»): «Abbiamo ancora nelle orecchie (e registrato), le rassicurazioni e le promesse fatte a Francesca Dallapè dall’assessore allo sport Tiziano Mellarini al rientro da Rio de Janeiro e che sicuramente manterrà».

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