Polemica sul limite dei 30 all'ora in città

di Nicola Guarnieri

La città al rallentatore, o a macchia di leopardo che dir si voglia, continua a far discutere.

E a contestare la scelta dell'amministrazione comunale di ridurre quasi ovunque la velocità massima consentita abbassando a 30 chilometri all'ora il limite sono soprattutto quelli che con la macchina ci lavorano. Ed è proprio da un esponente di una di queste categorie professionali - Enrico Caldiroli della scuola guida Sprint - che arrivano le rimostranze maggiori. Tantopiù che l'imprenditore e istruttore lancia pure una provocazione: «Si dovrebbero eliminare dalle strade tutti i segnali e i semafori per responsabilizzare gli automobilisti».

Ma questo è un altro punto. In prima piano, infatti, ci sono i 30 all'ora. «Servono esclusivamente sui punti sensibili come scuole e ospedali. Ma ci si deve fermare qui perché oltre imporre un limite del genere non serve a nulla. Piuttosto bisognerebbe educare chi è al volante ad andare piano, spiegare a chi guida che si deve ridurre la velocità per il bene di tutti».
In questi giorni i limiti stanno diventando operativi. Il Comune, infatti, ha varato le ordinanze puntuali e in città sta comparendo la segnaletica. «Già! E quanto costa? Quanto paga l'ente pubblico per i segnali che mette in giro, sia verticali che orizzontali? È una spesa, inutile girarci intorno. E molti sono per così dire abusivi, non rientrano nel codice della strada e quindi sono inutili in caso di contravvenzione».

Scusi? «Certo. Il Comune ha installato pannelli con fascia in diagonale verde e gialla con scritto 30 km orari e sopra ci ha messo pure un segnale di zona residenziale. Vanno bene come suggerimento, costato chissà quanto ripteto, ma non esistono per il codice stradale. Sono cartelli che si è inventato il Comune di Rovereto. Penso per esempio a quello installato in via Benacense all'incrocio con con via Ronchi; è un segnale abusivo. Se i vigili danno una multa può tranquillamente essere contestata».
Intanto, però, si viaggia quasi ovunque a 30 all'ora. «Sì, ma chi controlla? Prima posizioni 70 segnali con i nuovi limiti e poi che fai, metti 70 vigili urbani che controllano?».

La città «slow», insomma, non piace. Ma Enrico Caldiroli gioca anche la carta della provocazione. «Io sono per l'abolizione di tutti i segnali stradali compresi i semafori e lasciare in evidenza solo i passaggi pedonali. È un esperimento già attuato con successo in una città dell'Olanda di 30 mila abitanti: hanno tolto tutti i segnali e gli incidenti stradali sono diminuiti con gli automobilisti che si sono regolati da soli».

Da un punto di vista professionale, come scuola guida, che problemi vi crea questa velocità ridotta? «Alcuni di sicuro: non possiamo fare gli esami di guida a 30 chilometri orari perché se l'allievo va a 35 viene bocciato. Le zone a 30 devono essere circoscritte alle aree sensibili e, per quanto riguarda le scuole, essere a tempo, solo negli orari delLa battaglia di Caldiroli, comunque, non si ferma alle esternazioni. «Certo che no! Ai primi di dicembre ho appuntamento con l'assessore alla viabilità Carlo Plotegher; lo porterò in giro per la città con la macchina della scuola guida così potrà rendersi conto dal vivo».


In campagna elettorale è stato uno dei temi caldi, alimentato dall'istituzione del limite di velocità ribassato da 50 a 30 all'ora dalla giunta Miorandi. Il sindaco Francesco Valduga aveva promesso correttivi ed ora è diventata operativa la manovra che frena le macchine nella città della Quercia. Tranne che sulle direttrici principali, le strade ad alta percorrenza e di attraversamento dove si possono raggiungere i 50 all'ora, altro è pressoché impossibile viaggiare con il piede sul pedale dell'acceleratore. Perché i 30 all'ora sono disseminati a macchia d'olio ovunque ci siano «obiettivi» sensibili come scuole, luoghi di ritrovo e cliniche e dove le condizioni della strada siano tali da renderla pericolosa ad una velocità maggiore. Ma, assicurano in Comune, i 30 saranno imposti solo per brevi tratti, magari in prossimità degli attraversamenti pedonali, per poi riportare la velocità ai 50 all'ora.

I ritocchi sono in funzione da lunedì e riguardano principalmente viale dei Colli dove i 30 sono limitati nel solo tratto compreso tra piazza Rosmini e via Rigatti. L'arteria che scende da Noriglio, d'altro canto, impone di suo una guida prudente e lenta e la pressoché assenza di incidenti dimostra che in viale dei Colli ci si autolimita. E sicura è considerata anche via Setaioli grazie alle protezioni per i pedoni davanti alle Barelli. Qui, dunque, avanti ai 50 orari. Anche via Zugna sarà interresato dal limitatore ma solo per un tratto lungo appena 35 metri subito a monte dell'intersezione con via Schio e via Madonna del Monte.

Insomma, ancorché a spot, Rovereto è ora ufficialmente una città ai 30 all'ora tranne, ovviamente, che sulla statale 12 che avrà comunque due punti rallentati al massimo in prossimità degli attraversamenti delle scuole Halbherr a Lizzana e a Sant'Ilario. Niente limite dei 30 neanche su via Manzoni tra via Monte Corno e via Pedroni, su via Balista fino piazzale San Giorgio e in via via Unione, tranne vicino agli attraversamenti pedonali. Via libera anche sulla Ss240 fino a Lizzanella fatta eccezione per l'attraversamento pedonale davanti al Millennium mentre sulla bretella Ai Fiori si va ai 70 all'ora. Corso Rosmini, infine, resta ai 30 dalla piazza all'incrocio con via Fontana e via Paoli per tornare quinadi ai 50 all'ora fino a piazzale Orsi.

comments powered by Disqus