Da Rovereto il «sensore» che aiuta gli anziani

Una telecamera «leggerà» cadute e movimenti dei malati di Alzheimer

Siamo sempre più un Paese di vecchi. E lo diventeremo sempre di più: entro il 2060, in Italia l'aspettativa di vita media aumenterà di quasi 8 anni (dagli attuali 76,7 si arriverà ad una media di 84,6 anni). E in meno di cinquant'anni gli ultraottantenni passeranno da 23,7 milioni a 62,4 milioni. Tutti questi anziani dovranno affrontare problemi come il morbo di Alzheimer e la demenza causata da ictus.

«La nostra azienda - afferma Gianni Rangoni, uno dei tre soci fondatori e presidente di Trilogis, insediata in Polo Meccatronica a Rovereto - studia e produce soluzioni all'avanguardia nel settore della geografia informatica per la gestione e localizzazione di persone e attrezzature sia outdoor che indoor. Servono infatti nuove tecnologie in grado di garantire non solo la massima sicurezza delle persone fragili, ma soprattutto la loro dignità, assicurando nel contempo l'autonomia durante le attività della vita quotidiana». 

Ecco che a Rovereto è nato Nively (spinoff dedicato allo sviluppo dei sistemi nell'healthcare) che ha creato MentorAge, un sistema che, utilizza sensori ambientali 3D e sofisticati algoritmi per controllare ambienti e persone. Quando c'è qualcosa che non va il software decide se inviare un preallarme a qualcuno che controlla gli anziani, ad un supervisore che potrà decidere se e come intervenire. «L'obiettivo di MentorAge - dicono alla Trilogis - è dedicare meno tempo alla mera sorveglianza per investire nella cura e nella relazione con l'anziano e con la persona non più autonoma».

Massimo Barozzi, anche lui socio fondatore e direttore, spiega: «In contesti residenziali di cura, il nostro sistema che centralizza il monitoraggio degli ospiti può essere essenziale per ridurre i costi e garantire servizi di alta qualità».
Trentadue unità MentorAge, che si installa al soffitto come se fosse una telecamera, sono già attive presso il «nucleo Alzheimer» della RSA San Bartolomeo a Trento: monitorano gli anziani (per tutelare la privacy vengono rilevate solo le sagome dei pazienti) che si alzano la notte o che si perdono nei corridoi e danno l'allarme al personale infermieristico di turno nelle 24 ore inviando un messaggio sia su smartphone che smartwatch. A questo punto si interviene per aiutare l'anziano in difficoltà.

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