L'ostetrica a domicilio per il travaglio in casa

La sfida di Valentina diventa un mestiere antico

di Nicola Guarnieri

Punti nascita a rischio chiusura? Meglio tornare al parto in casa, magari inventandosi pure un mestiere che rinverdisce un fascino antico per provare a inserire nel mondo del lavoro in un settore delicato ma fondamentale: la nascita di un bimbo. In città, in parole povere, è arrivata l'ostetrica a domicilio, un medico fidato che segue passo a passo l'evolversi della gravidanza ed è sempre pronto giorno e notte a rispondere al telefono ed assistere le gestanti nel proprio letto. Ad avviare questa attività è una giovane ostetrica roveretana, Valentina Pozzer, che dopo la laurea a Verona si è messa in proprio con uno studio ostetrico a Rovereto, in via Vittorio Veneto («Luna Nuova»), ma soprattutto con l'assistenza a domicilio delle future mamme. 

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1187761","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"405","width":"512"}}]]

«È un'esperienza che ho sempre voluto fare. - racconta - Per questo ho scelto di mettermi in gioco con l'aiuto di un'amica psicologa, Consuelo Scalzeri, che è diventata la mia socia. Abbiamo così attivato una nutrita rete di giovani professionisti che ci danno una mano». Ma perché il parto in casa? «Per ora ci limitiamo a garantire a domicilio tutta l'assistenza, travaglio compreso. Ovviamente siamo in stretto contatto con l'ospedale visto che, al momento, non ci sentiamo pronte di far nascere il bambino in casa. Comunque siamo lì fino alla fine e poi, quando è il momento di venire alla luce, accompagniamo la mamma al Santa Maria del Carmine». In regione, però, si preferisce affidarsi ad una clinica. I dati sono chiari: solo 40 donne scelgono di rimanere tra le mura domestiche. «Siamo agli ultimi posti in Italia ma il vento sta cambiando. Perché c'è voglia di tornare a partorire a casa propria. Già col travaglio la mamma si sente più sicura, è nel suo posto, è più rilassata».

Valentina, a guardarla, sembra ancora una ragazzina ma ha un curriculum di tutto rispetto. Figlio, è il caso di dirlo, di tanto volontariato in aree disagiate del pianeta, dove non ci sono strutture e partorire a domicilio è una necessità. «Dopo la laurea due anni fa ho fatto un periodo di volontariato in India, a Calcutta. Ho sempre avuto un grande interesse per l'arte ostetrica al di fuori delle strutture ospedaliere così ho seguito dei corsi di approfondimento sull'accompagnamento alla nascita: credo molto nella preparazione alla nascita e alla consapevolezza come guida attraverso la gravidanza». 

Al suo fianco, come detto, c'è una giovane psicologa, anche lei roveretana. Consuelo Scalzeri ha 25 anni e si è occupata fin da subito di disabilità. Quando è nato suo figlio, però, ha cambiato rotta studiando gli aspetti psicologici della gravidanza e i percorsi di fecondazione assistita. Lo studio è aperto da soli sei mesi ma sta già riscuotendo interesse. «Sì, ci sono molte donne che chiedono informazioni e poi ci contattano. Anche perché organizziamo tanti corsi, soprattutto su come allattare il neonato o come gestire i pannolini lavabili. Per il parto in acqua, invece, collaboriamo con Villa Maria di Calliano».

È un «affare» solo per mamme? «Tutt'altro! Dopo il parto ci sono più papà che vengono a seguire i nostri corsi, sono molto coinvolti e vogliono esserci in tutte le fasi dei primi momenti di vita del figlio. Fin troppo spesso i futuri padri sono lasciati un po' fuori scena nel lungo percorso che attraverso la gravidanza conduce alla nascita. I nostri incontri si propongono di affrontare la gravidanza e la nascita dal punto di vista del futuro papà. Per questo li proponiamo la sera o di sabato, per facilitare tutta la famiglia». E gli stranieri? «Per ora seguiamo donne dell'Est Europa o inglesi, più abituate al parto in casa. Con le altre c'è un problema di comunicazione ma con il passa parola speriamo di raggiungere tutti». Dopo la nascita, comunque, allo studio ostetrico di via Veneto si può sfruttare il «baby pit stop». «È un punto comodo per allattare, cambiare il pannolino o per una sosta con il piccolo».

comments powered by Disqus