Attenti alla «truffa del resto» Già tre bar presi di mira

di Barbara Goio

Il meccanismo è semplice: una persona entra in un bar, ordina qualcosa che costi poco, paga con una banconota di taglio grosso e riceve il resto. Nel frattempo continua a parlare per disorientare l’esercente e, ad un certo punto, si lamenta di aver ricevuto il resto «sbagliato» e chiede soldi in più, il palmo aperto con il denaro in vista. Quello che manca, il truffatore l’ha già nascosto in tasca. Si tratta di cifre piccole, dieci, venti euro, al massimo cinquanta, ma che se l’operazione viene ripetuta più volte, alla fine può fruttare un bel gruzzolo. «Molto di più di quello che guadagno io a lavorare otto ore», scherza amaramente Liliana Raffaelli, il cui bar l’altroieri è stato preso di mira proprio con queste modalità.

Il bar Acli, nella zona nord di Volano, è stato infatti il primo a essere visitato da un impostore molto determinato, e vittima del raggiro è stato il marito Renzo. Il fatto è avvenuto mercoledì nel tardo pomeriggio: nel momento di grande afflusso, un uomo di alta corporatura, ben piazzato, sui 45 anni, coi capelli molto corti e brizzolati, accento straniero dei paesi dell’est, ha ordinato un aperitivo del costo di due euro. Quindi ha pagato con 50 euro ed ha ricevuto il resto ma, subito dopo, si è lamentato che gli mancavano ancora 20 euro. «Mio marito - racconta Liliana - era sicuro di aver fatto i conti giusti, ma ha creduto nella buona fede dell’avventore, e così gli ha dato i soldi. Peccato che dopo ci ha telefonato un amico del Bar Sport dicendoci di stare attenti: troppo tardi».

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Il Bar Sport è stata dunque la seconda tappa del truffatore che ha adottato la stessa tecnica: ha ordinato un prosecco, continuando a chiacchierare del più e del meno e chiedendo informazioni generiche.  Quindi ha pagato con 50 euro ed ha preso il resto. A questo punto si è lamentato di aver ricevuto meno soldi, ma gli è andata male. «Ero stato molto attento - racconta Manuel Marocchi - e mi ricordavo che gli avevo dato 10 euro di quelle vecchie, una banconota che era “sparita” nel nulla. Gliel’ho fatto presente, e allora lui ha cambiato discorso. Ho capito che era tutta una manovra e, dopo che è uscito, ho avvisato gli altri baristi».

«È venuto da noi dopo le 18  - ricorda Filippo Mossa, che lavora alla pasticceria Mahdi, sotto il Flover - ed ha comperato tre paste, pagandole con 100 euro. Ma proprio in quel momento Manuel ci ha avvisato: così sono stato particolarmente attento e ho visto che, mentre parlavamo nascondeva 50 euro in tasca. E poi è rimasto ancora lì, in attesa di altro resto. Allora gli ho detto che se voleva altri 50 euro, doveva cercarli nella sua tasca. Lui si è un po’ sorpreso ma ha cambiato discorso, ha fatto finta di niente e si è allontanato».
Sui fatti stanno indagano i carabinieri di Calliano.

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