«Sui bus urla e sputi, gli autisti sono esasperati»

Lettera di Trentino Trasporti alle Negrelli: «Così viene meno la sicurezza, intervenite»

È una «guerra» quotidiana quella degli autisti di Trentino Trasporti in servizio scolastico da e per le scuole medie Negrelli, costretti a lavorare tra le intemperanze dei ragazzini che, se pure poco più che bambini (dagli 11 ai 14 anni), sono protagonisti ogni giorno di comportamenti maleducati come urla, spintoni, sputi per terra, provocazioni ed insulti. La denuncia non arriva, come solitamente accade, dai sindacati. Questa volta a scendere in difesa dei «suoi» autisti è la stessa Trentino Trasporti, che in una lettera indirizzata ai vertici dell'istituto comprensivo Rovereto Nord mette nero su bianco i problemi causati dai discoli delle Negrelli.

«Gli autisti ormai esasperati - scrive Mauro Masini, direttore d'esercizio per Trentino Trasporti Esercizio - richiamano in continuazione gli alunni e stare calmi senz'esito. Lungo tutto il tragitto gli alunni urlano, si spintonano, sputano per terra lungo il corridoio e quando vengono richiamati dal conducente assumono un atteggiamento ancor più arrogante, spingendosi a provocare e canzonare lo stesso autista. Chiediamo pertanto la vostra collaborazione - continua Masini - a sensibilizzare l'utenza circa il comportamento da osservare per favorire sia una civile convivenza tra passeggeri ed autista a bordo dello scuolabus, sia la sicurezza del viaggio che viene meno quando gli agenti sono costretti a guidare senza la tranquillità e la concentrazione necessarie». Non solo quindi una difesa del minimo di decoro e viver civile, ma anche la presa d'atto di una reale, potenziale minaccia per la sicurezza: guidare mezzi da oltre dieci metri tra le urla e gli sfottò di decine di scalmanati non è agevole.

«Da parte nostra - e la lettera così si chiude - interverremo nuovamente con il personale ispettivo per invitare gli alunni a mantenere un comportamento più civile, improntato al rispetto dei compagni di viaggio, degli autisti e dello stesso mezzo pubblico». La lettera, arrivata sulla scrivania della dirigente Alessandra Sighele, ha preso ben presto la direzione di tutte le famiglie degli studenti. In una catena di chiamata alla corresponsabilità, l'azienda chiama la scuola, e la scuola le famiglie. «Sono episodi spiacevoli - ammette Sighele - ma non nuovi. I ragazzi escono stanchi dopo cinque ore di lezione durante le quali sono stati tenuti "sotto controllo" e si scatenano. Ho lavorato anche in altre scuole, in altre aree del Trentino, e più o meno la situazione si ripropone quasi uguale. In altre realtà i genitori si sono organizzati, e a turno salagono sui mezzi per vigilare il comportamento dei ragazzi. Ma qui stiamo parlando di tragitti troppo brevi». 

Le medie Negrelli sono frequentate da 359 alunni. L'area di provenienza degli studenti va, a grandi linee, da S.Ilario a via San Giovanni Bosco. «Ho inviato la lettera a tutte le famiglie perché è giusto che si affronti anche in famiglia il problema. Abbiamo anche fatto in modo che ogni classe (in tutto ci sono cinque sezioni, ndr ) parlasse per un'ora con i docenti della lettera» spiega la dirigente. Ma la soluzione del problema non sembra essere all'orizzonte. «Invito Trentino Trasporti - commenta la dirigente - ad effettuare, come scritto nella lettera, controlli più stringenti sulle corse, e magari a ritirare a chi si rende protagonista di comportamenti maleducati la tesserina per il trasporto. Per gli studenti delle medie che abitano a più di un chilometro dalla scuola il trasporto casa-scuola è quasi gratuito, ma se qualcuno con i suoi comportamenti dimostra di non meritarselo, è il caso che glielo si tolga. Magari, farsi una camminata di qualche chilometro li aiuterà a "scaricarsi"».

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