Acqua, dalla fonte di Spino il doppio del fabbisogno

«La città di Rovereto, ad oggi, dispone in sorgente di circa il doppio del proprio fabbisogno idrico». Acqua che arriva dalla sorgente di Spino, una fra le migliori in Europa sia per la portata che per la qualità dell’acqua. La fonte che da sola riesce a soddisfare le esigenze dei roveretani (39.369 i residenti secondo i dati freschi freschi dell’annuario statistico del Comune che verrà presentato lunedì) con una portata media di 600 litri al secondo. Ben oltre i consumi dell’intero territorio comunale che, mediamente, si attestano sui 250 litri al secondo. Industrie comprese.

Rovereto, dunque, grazie a queste preziosa risorsa che esiste sul suo territorio non ha grossi problemi in termini di rifornimento idrico. Ciò nonostante cerca di utilizzare l’acqua con oculatezza ed anche le fontane pubbliche sono sottoposte a precise regole in materia. «La gestione delle fontane pubbliche è competenza diretta del Comune, eccetto la fontana di piazza Rosmini la cui gestione è regolata da apposita convenzione con il soggetto gestore Dolomiti Reti» spiega l’assessore Maurizio Tomazzoni. «Ipotizzando di considerare l’intero volume erogato per 365 giorni all’anno, si può affermare che nel Comune di Rovereto (comprese industrie, abitazioni, fontane e via dicendo) si consumano mediamente circa 250 litri di acqua al secondo». Ma dalla sorgente di acqua ne arriva molta di più, oltre il doppio: «La maggior parte dell’acqua viene dispersa direttamente alla sorgente di Spino, che eroga 600 litri d’acqua al secondo in media, per cui di fatto l’acquedotto di Rovereto utilizza già alla partenza meno di metà dell’acqua disponibile».

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Due sono i serbatoi nei quali si accumula l’acqua e che nelle ore notturne, dopo essersi caricati, sfiorano la portata per alcune ore: «Il serbatoio Solatrix sfiora mediamente circa 50 litri al secondo per tre ore, mentre il Pietra Focaia sfiora circa 30 litri al secondo per circa 12 ore. Quest’ultimo è alimentato dalla canaletta austroungarica che non è regolabile in automatico, ma è alimentata con la portata fissa di circa 100 litri al secondo e l’acqua in fioro torna nel torrente Leno. La portata in sfioro del serbatoio Solatrix, invece, viene mantenuta per garantire un livello di pulizia adeguato nei collettori principali ma se si chiudesse tale alimentazione l’acqua sfiorerebbe comunque in sorgente a Spino».

L’acqua che finisce nelle fontane è stata oggetto di un’interrogazione presentata lo scorso 10 novembre dall’esponente del Movimento 5 stelle, Paolo Vergnano. Chiedeva, oltre all’acqua a disperdere dell’acquedotto, anche quella utilizzata nelle fontane pubbliche della città. «Dalle letture dei contatori - precisa ancora Tomazzoni - risultano consumati 231.272 metri cubi di acqua nel 2014, che equivalgono a 11 litri al secondo nel periodo in cui le fontane restano aperte ossia da marzo ad ottobre. Tale consumo è marginale rispetto alle portate relative all’intera struttura. Ma la funzionalità delle fontane è fondamentale per mantenere ossigenata la rete ed i punti di prelievo per le analisi qualitative».

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