Mercatino e dintorni è record di visitatori

di Chiara Zomer

I primi segnali già erano arrivati il 29 novembre, con S. Caterina e i mercatini stracolmi di gente. E pure la settimana successiva, anche nei giorni non festivi, aveva dato buoni riscontri. Ma l'attenzione vera era tutta concentrata per questo fine settimana. Perché è il ponte dell'Immacolata che, da un paio d'anni, vede l'afflusso più importante, nell'ormai consolidata stagione dei mercatini. Le premesse della vigilia - con gli alberghi che hanno fatto registrare il tutto esaurito - facevano ben sperare.

Il ponte lungo, che ha assicurato alla maggior parte dei lavoratori quattro giorni di vacanza, è stato provvidenziale. Il risultato si è visto. E ieri, quando è stata ora di tirare le somme, i numeri erano da incorniciare, per la soddisfazione dell'assessore al turismo Ivo Chiesa. Perché messi tutti insieme, questi tre giorni, hanno dimostrato quanto funziona la sinergia tra le diverse forze della città. Nello stesso fine settimana il Mart che ha inaugurato venerdì le nuove mostre (con il record di oltre 4.500 biglietti staccati tra museo e casa Depero), l'amministrazione comunale che ha proposto il concerto serale di

Mario Biondi sotto la cupola di Botta e il Consorzio InCentro che ha assicurato ai visitatori di trovare quel che cercavano, cioè la suggestione dei mercatini natalizi. Il risultato sta tutto nei numeri delle presenze. Fermandosi ai dati certi, 200 i pullman approdati in città per scaricare i turisti a caccia di casette di legno e addobbi natalizi, 500 i camper, che hanno scelto la città della Quercia per un soggiorno di qualche notte. A questo si aggiungano i numeri dell'angolo food del mercatino. Che fanno dire al consorzio InCentro come la stima pur prudenziale delle presenze sia attorno ai 110 mila visitatori spalmati sui quattro giorni. Per Rovereto, numeri importanti. Che da soli tuttavia non direbbero abbastanza.

A far aprire il sorriso sono soprattutto le impressioni circa l'economia che questa mole di gente ha generato. Già c'era la recente indagine conclusa dall'assessorato al turismo della Provincia, che parla di una spesa media, a Rovereto, di 48,9 euro a persona per chi non approda qui solo per i mercatini ma anche per visitare la città e di 53,8 euro per coloro che si fanno solo la visita tra le casette.

A questo si aggiungono le impressioni di chi in via Roma e d'intorni lavora. Secondo il consorzio InCentro gli espositori parlano di un aumento di presenze del 20% rispetto all'anno scorso, che si è tramutato in un 30 per cento in più sul fronte dei ricavi. Perché sarà la crisi economica che morde un po' meno, sarà l'offerta capace di incontrare con maggiore facilità il gusto dei turisti, ma evidentemente chi arriva è più predisposto ad aprire il portafoglio.

Secondo le stime del consorzio - che sta comunque mappando i visitatori, con un questionario somministrato a chiunque usi il bus navetta - la maggior dei turisti arriva dal centro e nord Italia. Su tutti Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia sono le regioni più rappresentate.
Bene si capisce quindi l'entusiasmo del presidente del consorzio, Michele Adami, che tra l'altro può apprezzare la nuova tendenza dei visitatori: attirati dai presepi, i turisti vivono anche quella zona della città, tra via Rialto e via della Terra, per troppi anni snobbata. «Questo era il week end più importante del mercatino ed è andato davvero bene - osserva Adami - basta parlare con gli operatori per rendersene conto. E basta dare uno sguardo alla città: è bello veder camminare per il centro storico anche oggi tutte queste persone. Ho visto gente che si godeva la città a piedi, dietro alle mura, in via dell'Acquedotto. Osservano le nostre case antiche. Qualche roveretano dovrebbe imparare dallo spirito del turista».

Il buon risultato di quest'anno, secondo Adami, non dipende solo dai mercatini. È frutto della capacità di intercettare la curiosità che si può generare attorno alla città della Quercia: «Oltre i confini della Provincia Rovereto ha ancora un nome forte, per emiliani, veneti, lombardi. C'è chi conosceva questa città negli anni Settanta e torna ora, ritrovandola un centro molto bello. Noi dimentichiamo spesso quel che possiamo offrire. Su questo dovremo puntare anche per le nuove iniziative che abbiamo in cantiere per il periodo primaverile ed estivo».

Si gode le giornate affollate Adami. E intanto pensa a come migliorare il mercatino dell'anno prossimo. Qualche idea in cantiere già c'è. Il mercatino che non va spezzettato, l'attenzione alla ztl libera dalle macchine. dettagli, che fanno la differenza. Ma dettagli, appunto. L'impianto generale ha dimostrato di funzionare: «Sì. Via della Terra e via Rialto non erano così affollate dagli anni Ottanta».

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