Troppe offese gratuite, il Comune dice addio ai social network Il confronto con i cittadini si trasferisce nella sola home page

di Nicola Guarnieri

Facebook? È solo una finestra di «bla bla bla» buona per insultare e scatenare odio. È questo, in estrema sintesi, quello che pensa la giunta Valduga che ha deciso di abbandonare i social network per riportare il dialogo - aperto e interattivo - con i cittadini nel sito ufficiale del Comune di Rovereto. Che, chiaramente, cambierà... faccia con il prossimo calendario ma che, soprattutto, metterà alla porta i «delinquenti» virtuali.

Il sito Internet sarà più ricco, più facile da gestire, più aperto al confronto diretto e in tempo reale con i roveretani ma, ed è un «ma» che giustamente pesa, ci si dovrà iscrivere. Addio, quindi, a quell'universo senza controllo della rete e questo non già per paura delle critiche ma per stoppare chi, nascondendosi dietro un nickname, non partecipa ad un dibattito costruttivo ma pensa solo a denigrare, diffamare, istigare odio e violenza.

Al di là di questa virata di allontanamento dal ring virtuale e dal tutti contro tutti - con colpi anche ben al di sotto della cintola, per usare una metafora pugilistica - il nuovo sito istituzionale proietta palazzo Pretorio in una dimensione ultramoderna. «Sarà messa in pratica una delle prassi più innovative dell'amministrazione 2.0, ossia di un'amministrazione pubblica che si mette dalla parte dei cittadini e che instaura una relazione bidireazionale con essi, coinvolgendoli come protagonisti nella valutazione di servizi e progetti, nella manifestazione di esigenze e bisogni e persino nella formulazione di proposte per soddisfarle», spiega l'assessore Mario Bortot.

Tra le novità che, da gennaio, si troveranno in Internet c'è il servizio «Dimmi» che permette consultazioni in tempo reale, una sorta di minireferendum, per intercettare in tempi brevi l'opinione e le preferenze della gente su tematiche varie. E gli assessori potranno valutare all'istante l'andamento della consultazione attraverso un pannello di controllo e supportare e motivare le proprie scelte in presenza di dati oggettivi. Con «Dimmi», tra l'altro, chiunque potrà informarsi in maniera puntuale e utilizzare la documentazione prodotta dalla giunta e dagli uffici.

Pure il magazine comunale sarà online e di facile lettura. Questa soluzione consentirà di risparmiare migliaia di euro assorbiti dalla stampa cartacea e dalla distribuzione postale del bollettino di palazzo Pretorio. E chi non è digitale? «Sarà l'Urban Center di corso Rosmini il luogo in cui ogni cittadino, sprovvisto di computer e cellulari di ultima generazione, potrà agire e compiere le sue segnalazioni o ritirare la stampa del magazine, consultarla o leggere gli atti dell'amministrazione. In pratica sarà la casa dei roveretani visto che, una volta al mese, sindaco e assessori saranno disponibili al confronto diretto con i cittadini». Cittadini, ovviamente, che potranno sfruttare Whatsapp per segnalare disagi, disfunzioni, buche nelle strade, situazioni da sanare in ogni angolo della città.

Il rinnovamento totale del palazzo nella rete globale, udite udite, sarà a costo zero. Il motore di ricerca potentissimo, la semplicità di utilizzo del sito istituzionale, filtri ad hoc e la facilità di lettura saranno infatti permessi dal software ComonWeb del Consorzio dei Comuni trentini. A questo progetto hanno aderito 150 municipalità e 13 Comunità di Valle. Rovereto, fino ad ora, si è arrangiato. Adesso, invece, veste nuova e nuova modalità di comunicazione e relazione con il popolo.

Ma tutto monitorato, lontano dalla terra di nessuno dei social network: «Al Comune che ci mette la faccia nel relazionarsi deve affiancarsi un cittadino che ci mette la propria. Ai commenti anonimi, interessati, quando non offensivi, di cui abbonda la rete, c'è un'alternativa. E il nostro sito sarà evoluto e in grado di diventare dialogante e informativo fuori da Facebook e rispettando tutti».

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