I redditi della giunta restano «segreti» Un caso unico fra le città così popolose

di Matthias Pfaender

I cittadini di Rovereto non possono conoscere i redditi del sindaco Francesco Valduga e dei suoi assessori, a differenza di quanto accade nel capoluogo, dove (vedi l'Adige di ieri) il sito internet di Palazzo Thun ha pubblicato redditi, proprietà mobili e immobili dell'intera giunta Andreatta.

Non si tratta di una propensione inferiore della Città della Quercia alla trasparenza. Né di una mancanza da parte della macchina di Palazzo Pretorio. Semplicemente, con l'entrata a regime della nuova amministrazione, sono diventati operativi anche gli effetti della legge regionale 10/2014, entrata in vigore il 19 novembre scorso, concernente le «disposizioni di adeguamento dell'ordinamento locale agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni individuati dalla legge 190/2012 e dal decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33». Fissato in 180 giorni dalla data della propria entrata in vigore (entro quindi il 18 maggio 2015), il termine per l'applicazione delle disposizioni.

In parole semplici: la Regione con la legge 10/2014 ha fatto sue le disposizioni del decreto legislativo 14/2013 dell'allora governo Monti, che prevedeva per ogni pubblica amministrazione l'obbligo di pubblicazione sul proprio sito internet degli atti di nomina con l'indicazione della durata dell'incarico; il curriculum; l'elenco dei compensi connessi alla carica, compresi i rimborsi spese e le indennità di missione; le informazioni relative ad altre cariche, con i compensi percepiti; gli altri incarichi che determinano comunque oneri a carico delle casse pubbliche. Tutte disposizioni rispettate dal Comune di Rovereto.

Ma la legge nazionale prevede di più: per gli amministratori degli enti con più di 15mila abitanti (e vi ricadrebbe quindi anche il Comune di Rovereto) si applicano i vincoli di pubblicità dei redditi, del patrimonio e delle spese elettorali. Ma il Trentino Alto Adige su quest'ultimo aspetto ha deciso di differenziarsi. Il limite dei 15mila abitanti è stato innalzato a 50mila. Facendo ricadere negli effetti dell'obbligatorietà di pubblicazione dei redditi di sindaci ed assessori le sole Trento e Bolzano.

Francesco Valduga è quindi, insieme con i colleghi di Pergine, Riva ed Arco (e Merano e Bressansone, allargando il discorso all'Alto Adige) l'unico sindaco italiano di una città di più di 15mila abitanti a non dover pubblicare sul portale dell'amministrazione il proprio reddito privato.

Nel caso di Valduga i conti dovrebbero però essere abbastanza facili da fare. Il mantenimento, sotto forma di prestazioni ambulatoriali per qualche ora a settimana dell'attività di medico oncologo (così aveva annunciato in campagna elettorale), sarà, assicura, completamente gratuito. Quindi, il suo reddito da qui ai prossimi cinque anni sarà prevalentemente costituito dall'indennità di sindaco: 7.855 euro lordi al mese.

Tanto riporta al momento il sito internet di Palazzo Pretorio, facendo però riferimento al trattamento economico goduto dall'ex sindaco Miorandi (i dati non sono stati ancora aggiornati). Più difficile provare a calcolare in via indiretta i redditi personali degli assessori. Sia perché l'indennità percepita dai loro predecessori (3.927 euro lordi per il vicesindaco e 3.142 per gli assessori) deve essere ridotta di un settimo (per andare a coprire l'indennità del settimo assessore in giunta, il titolare dello Sport Bortot) sia perché diversi tra loro hanno mantenuto la professione ricoperta precedentemente all'elezione.

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