Un «boulevard» sportivo lungo il Leno

di Chiara Zomer

L’ufficialità arriverà solo tra circa un mese, quando sarà concluso l’iter di controllo documenti. Ma di fatto è già noto: la Leno 2001 srl ha vinto la gara per l’affidamento dei centri tennis. Un appalto sofferto - si ricorderà l’annullamento della gara, in una prima fase, per via di un errore formale - che si è chiuso per altro al fotofinish: 0,5 i punti che hanno diviso i due contendenti, la Leno 2001 appunto e il Nuovo circolo tennis.
A convincere la commissione è stata l’offerta tecnica, che valeva 75 punti sui 100 totali. Dal punto di vista economico, tra le due realtà non c’era storia: la Leno 2001 ha proposto un ribasso dello 0 per cento, il Nuovo circolo tennis del 100%. Due approcci diametralmente opposti, dunque. A pagare è stato il  primo perché, pur essendo più oneroso per le casse pubbliche (circa 28 mila euro all’anno) è stato ritenuto più adeguato per il livello dei servizi che l’associazione si è impegnata a garantire alla città. E soprattutto ai ragazzi.
 
Perché quello su cui la Leno 2001 si è concentrata nella lettera d’offerta è stata soprattutto l’attenzione verso i più giovani e in particolare verso le famiglie dei ragazzi che hanno difficoltà economiche. Perché lo sport possa essere un diritto di tutti i bambini. Questo, ribadisce anche il presidente di Leno 2001 Gianfranco Barbiero, la filosofia: «Nei nostri centri il tennis è uno sport assolutamente per tutti. Proponiamo 12 livelli diversi di attività per i ragazzi e i bambini, dai principianti a chi punta all’agonismo più estremo. E aderiamo sia ai buoni di servizio sia agli incentivi garantiti alle famiglie dall’amministrazione, sia ancora assicuriamo sconti a chi usa anche la piscina». Un approccio che ha garantito alla scuola tennis di arrivare a 170 bambini, di cui 60 agonisti. E per il futuro si pensa ad ampliare alcune proposte: «Anche alla Baldresca aprirà al pubblico la palestra pesi, e sarà potenziato il servizio di ristorazione sia lì che in Lungo Leno. Mentre a breve partirà la serie A, perché il circolo tennis va sostenuto. Assieme a loro gestiremo le due strutture».
 
Comincia un nuovo ciclo, insomma, pur saldamente nelle mani di chi ha gestito i centri della Baldresca e del Lungo Leno in questi anni. Ovvia quindi la soddisfazione dell’assessore allo sport Mario Bortot, che sul tennis qualche idea ce l’ha. D’altronde persino nelle linee programmatiche l’amministrazione Valduga ha dato spazio agli impianti dedicati alle racchette. Partendo da un dato: vanno distinti i ruoli del centro Baldresca e di quello in Lungo Leno: «Il secondo va dedicato agli amatori, com’è sempre stato tradizionalmente. E da lì partiremo con un progetto di valorizzazione che è tra le priorità di questa amministrazione - spiega l’assessore - prima andranno riammodernati i campi, con un nuovo arredo urbano e con l’area inserita nel nuovo regolamento parchi. Poi si proseguiranno i lavori fino al parco acquatico del Navicello: realizzeremo la passerella sul Leno, a cui si aggiungeranno i lavori ormai in fase di appalto alle fucine. In lungo Leno destro nascerà il boulevard dello sport».
 

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