Sassate e sangue in Piazza Orsi a Rovereto

Attimi di tensione e di paura ieri martedì 7 luglio dopo le 13 ai giardini di Piazzale Orsi, davanti alla stazione dei treni, dove una discussione tra due cittadini marocchini è ben presto degenerata in una violenta lite, caratterizzata da danni all’arredo urbano ed il lancio di alcuni sassi. Pietre anche di dimensioni importanti che, tra l’altro, hanno colpito in pieno il cofano dell’autovettura di Maurizio Frizzera autista e delegato sindacale Uil per Trentino Trasporti, che stava transitando in zona proprio in quel momento, alla fine del turno di lavoro.
 
Con ordine: secondo le prime informazioni raccolte dai carabinieri, T.T., 29 anni, già noto alle forze dell’ordine, ha incontrato per caso nel piazzale un connazionale, di 41 anni. I due si conoscevano e il ventinovenne ha chiesto quasi subito aldi prestargli un po’ di denaro. Al diniego del conoscente, T.T. ha dato in escandescenza e ben presto dalle parole è passato ai fatti. Prima ha gettato in terra, rompendolo, uno dei cestini in pietra dei giardini, quindi ha scagliato alcuni sassi (delle dimensioni dei cubetti di porfido delle pavimentazioni stradali) all’indirizzo dell’altro marocchino che, impaurito, è scappato in direzione della vicina caserma dei carabinieri.
 
Nel parapiglia però uno dei sassi lanciato è finito proprio sul cofano dell’auto di Frizzera che, fermo al semaforo, osservava, come tutti i presenti, la scena.
 
Dopo alcuni minuti T.T. ha lasciato i giardini e si è diretto al commissariato di via Sighele, presentandosi sanguinante con alcune ferite alle mani e alle braccia, poi medicate al pronto soccorso di Rovereto (15 giorni la prognosi).
 
Il connazionale invece è andato dai carabinieri dove ha fornito la sua versione dei fatti raccontando che l’aggressore avrebbe estratto anche un coltello senza però utilizzarlo. T.T. è stato denunciato a piede libero per minaccia aggravata a mano armata e danneggiamento.
 
«Sono senza parole - si sfoga Frizzera -. Per fortuna il sasso è arrivato sul cofano. Al posto mio poteva esserci un motociclista, un ciclista, o anche solo un’auto con i finestrini aperti, con dentro magari dei bambini. Insomma, la condizione dei giardini della stazione è sotto gli occhi di tutti. Con delle persone stanno tutto il giorno sedute, magari a bere birra sotto questo sole - e noi autisti li vediamo ogni giorno passando nei nostri giri - è scontato che prima o poi succeda qualcosa».
 
«Non c’è razzismo - assicura Frizzera - solo dati di fatto. Non c’entra la nazionalità delle persone. Ma: se i miei figli rompono dei beni altrui, magari anche senza farlo apposta, magari giocando, io sono giustamente responsabile di loro e devo pagare i danni. Bene: vorrei che il danno della mia auto fosse pagato se possibile da chi è il vero responsabile della situazione che si è creata in piazzale Orsi: il Comune di Rovereto e la Provincia di Trento».

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