Rovereto: in pieno centro una coltivazione di marijuana

I finanzieri della Compagnia di Rovereto hanno sottoposto a un controllo un cittadino italiano di 38 anni, fermato mentre era a bordo della sua autovettura. Insospettiti dall’atteggiamento nervoso, i militari hanno perquisito la sua abitazione, in centro a Rovereto. Qui hanno scoperto una stanza interamente dedicata alla coltivazione di canapa indiana. Il locale, con aeratori, umidificatori, lampade ai vapori di sodio, temporizzatori, conteneva ben 17 piante di marijuana alte circa 2 metri. Una vera e propria coltivazione “indoor” realizzata dal cittadino roveretano, assolutamente invisibile dall’esterno dell’appartamento

Nel corso di un servizio mirato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i finanzieri della Compagnia di Rovereto hanno sottoposto ad un controllo un cittadino italiano di 38 anni, fermato mentre era a bordo della sua autovettura. Insospettiti dall’atteggiamento nervoso, i militari hanno perquisito la sua abitazione, in centro a Rovereto. Qui hanno scoperto una stanza interamente adibita alla coltivazione di canapa indiana. Il locale, con aeratori, umidificatori, lampade ai vapori di sodio, temporizzatori, conteneva ben 17 piante di marijuana alte circa 2 metri. Una vera e propria coltivazione “indoor” realizzata dal cittadino roveretano, assolutamente invisibile dall’esterno dell’appartamento.

Nel corso della perquisizione, estesa a tutta l’abitazione, i militari delle Fiamme gialle hanno rinvenuto tutto l’occorrente per la coltivazione delle piante, foglie già essiccate, semi e ricevute di bollette dell’energia elettrica per un importo pari a 2.000 euro l’anno.

Le piante e il locale attrezzato sono stati posti sotto sequestro mentre il soggetto è stato denunciato a piede libero all’A.G. per violazione dell’art.73 comma 1 e 5 del D.P.R. 309/90.

Il cittadino roveretano, inoltre, su specifica domanda dei finanzieri ha dichiarato di avere preso in affitto il locale, ma di non aver alcun tipo di contratto e di pagare il corrispettivo “in nero”. Terminati i dovuti riscontri, attualmente in corso, i militari procederanno alle contestazioni nei confronti dei proprietari dell’appartamento.

 

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