Rovereto: la suora spiega il sesso ai giovani

Sull'onda del «rivoluzionario» Papa Francesco la Chiesa inizia a infrangere tabù storici e a parlare, ad esempio, di divorzi, gay, amore con grande rispetto verso tutte le persone. Si inserisce in quest'ottica l'incontro convocato domani dal decano di Rovereto, don Sergio Nicolli. Suor Roberta Vinerba parlerà prima agli adolescenti e poi a genitori ed educatori. Senza travestimenti, senza imbarazzi, il tema è la sessualità degli adolescenti

di Fabrizio Franchi

Sembrava una comunicazione come tante, quella arrivata ieri in redazione. Un incontro convocato dal decano don Sergio Nicolli. Uno dei tanti appuntamenti del sabato cittadino, al Teatro Rosmini alle 14,30.
Invece non è un incontro come tanti. È un segnale di svolta, un'indicazione di direzione nuova. Domani suor Roberta Vinerba, invitata da don Nicolli, parlerà prima agli adolescenti, su un tema delicato: «Ci sarà mai qualcuno che mi amerà?» Subito dopo, alle 16,30 con genitori ed educatori affronterà un nodo non da poco: «Conosci davvero tuo figlio? La vita nascosta degli adolescenti».
Senza travestimenti, senza imbarazzi o falsi pudori, il tema vero è la sessualità degli adolescenti. Insomma, è una Chiesa nuova quella che si sta proponendo, o forse semplicemente è una Chiesa che sa parlare meglio, che sta togliendo la polvere dagli alberi talari e parla con voce diretta. C'è voluto Papa Francesco per riuscire a fare arrivare messaggi forti, come ha fatto nella recente intervista a Civiltà cattolica in cui, senza remore, parla di divorzi, gay, amore con grande rispetto verso tutte le persone. Ma Francesco non è un uomo solo. Attorno a lui tanti uomini di Chiesa stanno cambiando l'immagine della Chiesa. E senza timori don Nicolli - sacerdote entusiasta del nuovo corso di Papa Bergoglio - ha deciso di parlare di sessualità degli adolescenti e con gli adolescenti.
«Sono convinto che ci sia un disagio diffuso tra i giovani e gli adoloscenti. Vivono male, non hanno luoghi, non hanno informazioni, vivono in maniera istintiva, vivono esperienze affettive che durano poco e - salvo qualche caso - gli adulti non li capiscono. Ma loro rimangono feriti da queste sofferenza. A 16 o a 17 anni vivono seriamente l'innamoramento come una cosa che deve durare sempre e tra loro ci sono casi di disperazione. È una emergenza non segnalata. Anche gli adulti sono in difficoltà, ma è importante che ci siano adulti che parlino loro dell'amore, della pienezza dell'amore, che è anche fatica nel costruire un rapporto di coppia».
Ha scritto don Nicolli, nel suo invito all'incontro: «Il tema della vita affettiva e della sessualità è gravato da tanti pregiudizi nei confronti di una Chiesa che si ritiene ancorata al passato, severa nel giudizio e incapace di comprendere le istanze dei giovani, pronta solo a porre divieti e a limitare l'amore. Papa Benedetto XVI nella sua prima Enciclica («Deus caritas est») esprime così questa percezione molto diffusa: «La Chiesa con i suoi comandamenti e divieti non ci rende forse amara la cosa più bella della vita? Non innalza forse cartelli di divieto proprio là dove la gioia, predisposta per noi dal Creatore, ci offre una felicità che ci fa pregustare qualcosa del Divino?»
Le obiezioni sono facili. A scuola si insegna già educazione sessuale e la Chiesa in passato non ha aiutato rendendo peccaminosa la sessualità. Ma don Nicolli non ha dubbi: «Quella della scuola è una informazione solo sanitaria che mette in guardia, spiega come usare il preservativo, ma non aiuta a mettere in relazione una esperienza affettiva. Molti fallimenti matrimoniali sono dovuti a disinformazione, c'è l'incapacità di comprendere il valore di una scelta. È vero che la Chiesa ha guardato in passato alla sessualità come un pericolo. C'era la sensazione che la Chiesa castrasse l'amore, invece la Chiesa oggi libera l'amore, come una esperienza umana». E se domani dovesse arrivare un adolescente che ha già avuto rapporti? La risposta di don Nicolli è nella linea di Papa Francesco: «Non si devono giudicare le sue scelte personali, bisogna essere rispettosi quando si parla con un adolescente. Nei confronti della Chiesa c'è un pregiudizio su queste questioni, è ora di superarlo».

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