Rovereto: «Pasina, la Provincia è sorda»

Rovereto sta vivendo giorni pestilenziali a causa della puzza che arriva dalla Pasina. I cittadini sono esasperati, la Lega Nord ieri ha minacciato un esposto in procura e anche il sindaco Andrea Miorandi non regge più l'odore. Ieri mattina ha dovuto chiudere le finestre di casa, per riuscire a fare colazione. E oggi e domani potrebbe andare peggio perché la Pasina deve applicare la sollecitazione dell'Appa di sistemare i filtri e per farlo potrebbe aprire i capannoni liberando miasmi ancora peggiori dei giorni scorsi

di Fabrizio Franchi

Rovereto sta vivendo giorni pestilenziali a causa della puzza che arriva dalla Pasina. I cittadini sono esasperati, la Lega Nord ieri ha minacciato un esposto in procura e anche il sindaco Andrea Miorandi non regge più l'odore. Ieri mattina ha dovuto chiudere le finestre di casa, per riuscire a fare colazione.
E oggi e domani potrebbe andare peggio perché la Pasina deve applicare la sollecitazione dell'Appa di sistemare i filtri e per farlo potrebbe aprire i capannoni liberando miasmi ancora peggiori dei giorni scorsi. Ci sono cittadini che ormai hanno fatto proprio un vecchio slogan di Legambiente e chiamano le redazioni dei giornali: «Ne abbiamo pieni i polmoni!», dicono, a metà strada tra l'ironico e l'infuriato.
Miorandi, davanti ai cronisti alza le mani, ma punta direttamente il dito contro la giunta provinciale: «La Provincia è sorda e l'amministrazione comunale non ha strumenti normativi per potere intervenire». Il perché lo spiega chiaramente: «Noi continuiamo da tempo a battere alle porte della Provincia, perché non possiamo usare alcun strumento normativo, essendoci una carenza di legge in merito. In Provincia continuano a dirci che la soluzione è vicina, nell'ottica della riconversione degli impianti. Per quello che posso intuire - dice Miorandi - sarebbe un impianto da rivedere. Sia chiaro, la mia amministrazione non fa la guerra alla Pasina, ma all'odore. Noi non siamo qui per chiudere l'azienda, ma purtroppo abbiamo una Provincia sorda, da una parte non da risposte certe sul tema del compostaggio e dall'altra non pensa a una riconversione, che guardi un po' più lontano per l'impianto». Del resto gli altri impianti sono in aperta campagna, mentre questo nasce in città.
In questi ultimi 15 giorni la puzza è cresciuta e forse non solo per le condizioni meteo. Un'ordinanza comunale che blocchi i lavori non è ipotizzabile. Non essendoci una norma che stabilisca quale è il tetto di tolleranza dell'odore, non c'è nulla a cui aggrapparsi. E in quel caso comincerebbero corsi e ricorsi con Pasina che sicuramente vincerebbe. Serve quindi una legge della Provincia, come ha fatto il Piemonte e anche il Veneto.
Poiché i cittadini puntano invece il dito sull'ente più vicino, il Comune, Miorandi spiega che senza quelle norme lui è impotente, ma rovescia le responsabilità sui suoi predecessori: «Chi autorizzò quell'impianto deve prendersi le responsabilità. Autorizzare una bomba così senza prescrizioni, al di là delle misure olfattometriche fu un grave errore. I roveretani hanno memoria e si ricordano che l'impianto di depurazione c'era anche 30 anni fa e non eravamo invasi dalla puzza».
Comunque il Comune non vuole restare fermo. Ieri la giunta ne ha discusso e ha deciso di tornare a bussare in Provincia ed è stato chiesto un incontro al presidente Alberto Pacher. Lo stesso sindaco ieri mattina ha ricevuto numerose mail di cittadini esasperati e non vuole stare fermo. Venerdì scorso l'Appa è stata sollecitata a controllare la situazione.
Ma il problema vero è che oggi e domani saranno aperti i filtri, liberando ulteriore puzza. Anche se dal canto suo Pasina gira le accuse sul vicino depuratore. E furbescamente la Lega Nord non cita i due impianti, limitandosi ad alzare la voce e a parlare genericamente di puzza.
Di chiunque sia la colpa, resta il fatto che oggi e domani sarà meglio munirsi di fazzoletti profumati con cui coprirsi il naso.

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