Rossi e Burli all'attacco

L’assessore autonomista ironizza: «Da anni ripete che qui abbiamo molte risorse pubbliche: avrà deciso di contribuire alla loro riduzione». Molto critico il segretario della Cgil: «Come consigliere provinciale riceve uno stipendio ma come imprenditore non contribuisce alle casse pubbliche»

di Zenone Sovilla

LEONARDIROVERETO - «Il consigliere Giorgio Leonardi è certamente libero di scegliere la Sicilia come sede legale delle sue attività imprenditoriali, comprese quelle svolte in Trentino. D'altra parte, proprio lui, nei suoi ripetuti interventi (di protesta più che proposta) critici verso la Provincia, è solito fare una premessa che richiama le ingenti risorse finanziarie della nostra autonomia: ecco, può darsi che ora abbia deciso di contribuire direttamente alla riduzione di queste disponibilità andando a pagare altrove le tasse delle sue attività commerciali».
L'assessore alla Salute, Ugo Rossi (Patt), preferisce il registro ironico nel commentare le strategie d'impresa del coordinatore provinciale del Pdl, che nel 2010 ha portato a Trapani anche la sede legale della sua gioielleria roveretana, in seguito alla fusione con un'altra società operante invece nel settore immobiliare, in Sicilia e fuori. Ne è nata la Leonardi Srl i cui soci, come nelle precedenti società, sono il consigliere provinciale e la sorella, nominata amministratore unico.
Interpellato dall'Adige, l'esponente del centrodestra ha motivato la sua scelta imprenditoriale facendo riferimenti, fra l'altro, alla «scarsa attenzione» presente in Trentino per le attività produttive. Leonardi ha anche tenuto a sottolineare che non vede motivi di conflitto politico fra queste linee di marketing e il suo ruolo pubblico in consiglio provinciale: «Io non sono del Patt, ma del Pdl e ho interesse per la politica dell'intero Paese».
Severo il commento di Paolo Burli , segretario generale della Cgil: «Siamo di fronte a un consigliere che ricevendo lo stipendio dalla Provincia trae beneficio diretto dal pagamento delle tasse versate qui (in provincia resta circa il 90% del gettito) ma non vi contribuisce in veste di imprenditore. Inoltre, lasciare intendere che il territorio siciliano - con i suoi noti problemi per le aziende - sia più attento del Trentino alle esigenze degli imprenditori è davvero grossa. Sarebbe interessante, piuttosto, comparare i sistemi dei controlli sulle attività d'impresa nelle due realtà».
Mattia Civico (Pd) parla di «una scelta individuale legittima ma politicamente discutibile in fatto di attenzione verso la comunità locale», pur sottolineando di preferire contrastare il centrodestra su un altro terreno. Per parte sua, Giorgio Lunelli , capogruppo Upt in Provincia, preferisce il no comment e aggiunge: «Credo che ognuno possa farsi un giudizio sulla vicenda». Evita valutazioni anche l'ex Pdl Rodolfo Borga : «Ho lasciato il partito per divergenze politiche, senza polemica e non voglio farla nemmeno adesso».
Chi difende Leonardi a spada tratta è il suo collega di partito Cristiano De Eccher , secondo il quale «si è data troppa rilevanza a una questione che lascia il tempo che trova». Quanto ai rischi che la scelta imprenditoriale possa avere riflessi negativi sull'immagine del centrodestra, a pochi mesi dalla campagna elettorale, De Eccher non ha dubbi: «Da questo punto di vista non vedo assolutamente motivi di preoccupazione. Non capisco perché si attacchi Leonardi su una libera decisione, presa immagino per ragioni pratiche; fra l'altro non c'è convenienza fiscale in Sicilia rispetto al Trentino». Z. S.

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