Caso acqua e rifiuti: Miorandi con Pacher

La politica scivola ancora sui rifiuti. Dopo le polemiche, mai sopite, sull'inceneritore e sulle diossine, la Provincia contribuisce a far scivolare il Comune di Trento. Pacher sconfessa Andreatta dicendo no all'ipotesi di gara pubblica per la gestione dei rifiuti e suggerendo la «via provinciale», anche per l'acqua

di Andrea Tomasi

La politica scivola ancora sui rifiuti. Dopo le polemiche, mai sopite, sull'inceneritore e sulle diossine, la Provincia contribuisce a far scivolare il Comune di Trento. Pacher sconfessa Andreatta dicendo no all'ipotesi di gara pubblica per la gestione dei rifiuti e suggerendo la «via provinciale», anche per l'acqua.
La delibera comunale riguardante la gestione del servizio di raccolta e affidamento dei rifiuti divide il fronte del centro sinistra. E le parole, con cui l'assessore provinciale all'ambiente  Alberto Pacher  ha, di fatto, contestato la scelta del sindaco  Alessandro Andreatta , suo successore alla guida del Comune di Trento, aggiungono sale su una ferita che ora si dovrà mediare e ricucire.


La delibera del Comune è stata sospesa. L'amministrazione Andreatta - che spinge per la gara pubblica (mentre per l'acqua si parla di una società in house, cioè pubblica) - cerca un momento di riflessione. Pacher, vice del governatore  Lorenzo Dellai  in Piazza Dante, ha fatto sapere che lui è a favore della creazione di «un soggetto unico di gestione di acqua e rifiuti per Valle dell'Adige e Vallagarina» e, in prospettiva, forse per l'intero Trentino. E così il sindaco di Trento, per Natale, si trova una bella gatta da pelare. A difendere la sua linea ci pensa  Michelangelo Marchesi , assessore comunale all'ambiente: «Sull'argomento il confronto in commissione - dice Marchesi - è stato piuttosto approfondito. Alla fine è stata fatta una valutazione e si è arrivati ad una scelta. Certo, il dibattito è aperto e se ci sono diverse sensibilità, portatrici di diverse istanze, si ragionerà. Questa sospensione può servire per raccogliere suggerimenti, ma non è che si può partire da zero». Poi, con una certa eleganza, risponde a Pacher: «Forse certe osservazioni sulle scelte di sistema si potevano fare prima, un bel po' prima». Come dire:  con queste esternazioni in contropiede ci metti in difficoltà .


Che la tempistica scelta dall'assessore provinciale, ex «numero uno» di Palazzo Thun, non sia stata ideale lo dice anche  Ruggero Purin . Eppure il consigliere Pd è fra i più critici della «linea Andreatta». L'ex segretario della Cgil nega di aver detto al suo sindaco che lui quella delibera non l'avrebbe votata, ma nella sostanza dice che in effetti così le cose non possono andare. È preoccupato per le condizioni di lavoro di chi lavora in Dolomiti Energia, la società «che comunque potrà partecipare alla gara pubblica» voluta dal sindaco. «Acqua e rifiuti - dice - sono delibere collegate. Questo territorio si deve capire. Serve un approccio integrato per prendere decisioni adeguate, in un'economia di scala. La gestione singola dell'acqua diventa una gestione microbica. Meglio una società di servizi partecipata da tutti i Comuni di Val D'Adige e Lagarina: un bacino d'utenza più grande con oneri più bassi».


Filo-Pacher è anche un altro Pd di primo piano, il sindaco di Rovereto  Andrea Miorandi . «Ho letto l'intervista rilasciata da Pacher. Dal punto di vista politico la sua mi pare un'ottima proposta. Dal punto di vista tecnico sta in piedi: quella della società in house per acqua e rifiuti è un'operazione più che percorribile». Ma «l'ipotesi Andreatta» della gara pubblica per l'affidamento dei rifiuti non è una follia. «Se ci limitiamo a pensare al servizio in sé su Trento, tecnicamente la gara ci può stare. Altra cosa è parlare di un allargamento territoriale, con la Provincia nel ruolo di "ente facilitatore". Credo che ci siano gli spazi e i modi per fare un ragionamento. Mi fa piacere che la Provincia abbia promosso il progetto di una gestione condivisa sull'asta dell'Adige: proposta che avevo fatto io. Sta nello stesso solco...: È l'idea della città dell'Adige, di cui ho avuto modo di parlare, che non è una fusione tra le due realtà amministrative, che non è il contraltare alla Comunità di valle. È progettualità». E intanto Alberto Pacher annuncia l'avvio dell'«l'attività dialogica» con sindaci e rappresentanze sindacali, a cui illustrare il «possibile disegno». Appuntamenti, questi, che si dovrebbero tenere entro la fine dell'anno.

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