Riva del Garda / La polemica

Fascia lago, verde integrale o anche costruzioni? Si profila lo scontro politico

Il futuro dell'area ex Cattoi infiamma il clima in Comune, compliice anche una fuga di notizie su quelli cha sarebbero gli orientamenti della commissione cha sta discutendo della variante

RIVA DEL GARDA. Fanno discutere sia i contenuti sia la fuga di notizie sui lavori in corso alla commissione municipale sulla futura variante urbanistica per la Fascia lago.

Gli indirizzi generali pubblicati da l’Adige l'altroieri, hanno lasciato l’amaro in bocca sia all’opposizione del Pd - che per la zona voleva il verde integrale mentre, a quanto pare, la maggioranza attuale, in commissione, sarebbe orientata a lasciare costruire seppure in maniera limitata - sia alla giunta comunale a guida Lega, arrabbiata per la fuga di notizie.

«Questi argomenti non si trattano sulla carta stampata», ha detto ieri Cristina Santi, sindaca di Riva del Garda, che oltre a deplorare il fatto che anticipazioni degli indirizzi della commissione siano apparsi sul giornale, ha anche stigmatizzato il comportamento di Garda Trentino Sviluppo, che per bocca del presidente, Massimo Piffer, ha definito irruenti e speculativi i nuovi soci di Hotel Lido Palace spa tra i quali i proprietari dell’area ex Cattoi: «È stata un’uscita irrispettosa - ha commentato Santi - prima di fare certe dichiarazioni bisogna concordarle tra soci e il Comune è tra i soci. Si deve parlarne prima perché la situazione è delicata e Piffer avrebbe dovuto sentirci prima di rilasciare certe dichiarazioni».

L’assessore all’urbanistica e all’edilizia, Mauro Malfer (Patt - Polo civico territoriale), ieri era furibondo per la fuga di notizie: «Ma stiamo scherzando? È un atto secretato. Non doveva uscire nulla sulla stampa. Faremo le opportune verifiche e procederemo con un esposto alla Procura della Repubblica. Sono basito, non dico nulla fino a quando non se ne parlerà in consiglio comunale. Quelli della commissione sono atti che devono rimanere interni perché dicendo A o B o C si va ad avvantaggiare il privato».

Stupito della fuga di notizie anche Alessio Zanoni (Partito democratico), già assessore nella precedente amministrazione di centrosinistra e relatore della Variante sulla fascia lago di quella maggioranza, che poi non passò ai voti per la mancanza del numero legale.

«Non capisco come possano uscire certe notizie - fa sapere Zanoni - è incomprensibile: la commissione è secretata e non dovrebbe uscire nulla. Io ribadisco solo quanto proponevamo noi sulla Fascia lago di Riva: verde integrale, nessuna costruzione. Noi avevamo avviato un largo processo partecipativo e dalle opinioni di tutti, tranne ovviamente quella dei proprietari, e dalle 1.500 firme raccolte, risultava che tutti si erano detti favorevoli a lasciare il verde per tutta la zona. Da quanto leggo sulla stampa - ha osservato ieri Zanoni - mi pare che la commissione stia andando in un’altra direzione, quando anche il Tar, il tribunale amministrativo, ci aveva dato ragione dicendo che l’area di fatto è da considerare bianca e cioè il Comune ha il diritto e il dovere di pianificare in totale libertà nell’interesse pubblico e che non esistono diritti acquisiti».

Quello della pianificazione della Fascia lago è il tema centrale del futuro di Riva e ci sta lavorando la commissione urbanistica in riunioni secretate; il frutto del lavoro della commissione poi verrà portato in consiglio comunale per la valutazione, la discussione e la votazione.

L’Adige l'altroieri pubblicava che ci sarebbe una apertura alla possibilità di «nuove edificazioni in un ambito limitato dell’area precluso dal rapporto diretto con il lago».

Un orientamento, che se confermato, darà il via in consiglio comunale a un dibattito sicuramente aspro e acceso.

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