Addio a Renato Martinelli L’uomo simbolo di Omkafè

di Vittorio Colombo

Un uomo buono, come nel corso di tutta una vita, se ne incontra davvero pochi. Credo che, ricordando con tanto affetto e rimpianto Renato Martinelli, l’uomo simbolo di Omkafè scomparso a 78 anni, sia giusto, bello e doveroso, definirlo soprattutto e con grande considerazione e rispetto “un uomo buono”. Dove bontà è il valore supremo che comprende generosità, sensibilità, altruismo, amore per il prossimo. Se lo avete conosciuto, e avete avuto questa grazia, sapete benissimo che non sono le trite parole di circostanza che si spendono quando una persona lascia questa terra, ma la più bella e sacrosanta verità.

Renato Martinelli è stato un personaggio di un’autenticità spiazzante. Faceva di tutto per stare dietro le quinte, lontano dai riflettori, tanto era, per sua natura, modesto e schivo. Coltivava come pochi il gusto sublime di voler bene al prossimo. La sua era un’umanità vestita di un candore che al giorno d’oggi è merce rara, forse fuori moda.
Era animato da una luminosa fede che lo rendeva felice e ottimista; c’è da star certi che mai nessuno abbia, mai e poi, sentivo uscire dalla sua bocca una parola rabbiosa, o critica nei confronti di qualcuno. Il rispetto per il prossimo andava a coincidere con quello che era sicuramente un profondo rispetto per se stesso e per i valori, quello per l’uomo e quelli per il divino.

Ma il Renato che sprizzava allegria ed entusiasmo è stato anche uomo dinamico, del fare, uomo di progetti, iniziative, esperienze personali e collettive.

Innamorato della sua Riva, delle tradizioni, della storia, quella fatta dagli uomini e non dai generali, ha dedicato entusiasmo ed energie, oltre il lavoro, a tutte le iniziative all’insegna del volontariato e della valorizzazione di Riva che hanno caratterizzato la vita della città nell’ultimo mezzo secolo. È stato nella Notte di Fiaba, nella Corsa Matta, nel Gruppo Folkloristico, in Riva Fiorita, per otto anni presidente del coro Anzolim, e, cosa che lui non voleva si dicesse ma che è sacrosanto oggi testimoniare, in innumerevoli opere benefiche. Aiutare chi aveva bisogno faceva parte della sua natura. Ha sempre aperto la porta, del suo cuore e delle sue risorse, a quanti hanno bussato. Punto e basta.

E poi non va di certo dimenticato il suo sano spirito di avventura che lo portava a cimentarsi in pratiche che richiedevano coraggio: negli anni ‘60 era stato sommozzatore “spontaneo” e anche negli ultimi anni, seguiva corsi di pilota d’aereo. Così ti raccontava le scorribande aeree, con i passaggi a raso sopra il Castello di Arco per poi dire «Vista dal cielo la nostra Busa è la più grande delle meraviglie».
Ti sembra così di vederlo sempre sorridente quando levava, come un prestigiatore, dal macchinone stipato di riviste, libri, dvd, o dalle tasche le cose più improbabili: cacciaviti, pile, prese, telecomandi, cavi, aggeggi di ogni tipo. Armeggiava e risolveva piccoli e grandi problemi.
La sua era la religione del donare; con i libri, i dvd, i documenti storici e le foto regalava e si regalava gioia, senza mai nulla chiedere in cambio. Renato amava ascoltare e raccontare aneddoti legati soprattutto a Riva.

Aveva il gusto della memoria e una straordinaria passione per le immagini. Leggendaria era la sua collezione di videoregistratori, cineprese, proiettori, come leggendarie sono le sue nottate passate a pulire e assemblare pezzi di pellicola, per poi trasferire su dvd filmati della vecchia Riva, di avvenimenti, manifestazioni, persone care che non ci sono più se non nei fotogrammi dei suoi vecchi film ritrovati e salvati. Amava la montagna e la Sat, amava il lago e la Fraglia della Vela, l’Oratorio e la Parrocchia erano la sua seconda casa. Amava, soprattutto e sopra tutti, la sua bella famiglia: i figli, i nipoti, la moglie Chiara, amato angelo custode al suo fianco a dargli fede, gioia e sicurezza. Sempre e fino all’ultimo respiro.
Ciao grande Renato, è stato un privilegio averti come amico e da Lassù, dal cielo dei giusti e dei buoni, continua a volerci bene e a proteggerci, come solo tu, di certo, sai fare.

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