Arco, il parroco: «A me interessa solo il bene della Fondazione»

di Roberto Vivaldelli

 «La prima cosa che mi preme sottolineare è che non c’è assolutamente nulla di personale. Non ce l’ho né con Paolo Mattei né tantomeno con il sindaco Alessandro Betta. Mi dispiace davvero che Betta e i consiglieri di maggioranza come Zampiccoli e Tamburini, se la siano presa. Quando la Provincia confermerà i nominativi del cda, ci incontreremo e avrò sicuramente modo di parlare anche con Mattei, verso il quale non ho posto alcun veto». 

Con queste parole il parroco di Arco don Walter Sommavilla, intervenuto lunedì in consiglio comunale, intende chiarire la sua posizione sulla vicenda della Fondazione Comunità di Arco e sull’entrata nel consiglio d’amministrazione dell’ex sindaco Mattei. «Sono stato invitato, non senza perplessità, a prendere parola in consiglio comunale - spiega don Walter - Ho deciso di parlare perché lo reputo l’organo istituzionale più importante e sono onorato di avervi partecipato. Come parroco devo interessarmi alla Fondazione perché è un organo duplice, la parrocchia è nel cda con due membri ma soprattutto mi interessa che si porti avanti una certa filosofia. Non voglio che alla gente arrivi il messaggio che il parrocco ce l’ha con il sindaco, perché non è assolutamente così. A Betta ho detto chiaramente che abbiamo sbagliato entrambi e si sarebbe dovuto ragionare con più calma, ma il dibattito di questi mesi lo ritengo positivo: possiamo pensarla in maniera diversa ma credo che nelle diversità di opinioni nasca il vero dialogo».
Personalmente, osserva, «non mi sono mai tirato indietro e non lo farò nemmeno in questo momento delicato. C’è un cambio dei rapporti sociali nella città, sono molto attento alle tematiche sociali perché sono quelle che destano maggiore preoccupazione». La struttura, afferma don Walter, «è un fiore all’occhiello, mi interessa solo il bene di questo ente». 

Su Mattei e sul possibile ruolo dell’ex sindaco come prossimo presidente della Fondazione, il parroco ribadisce: «Se Mattei dovesse fare bene - spiega - sarò il primo a riconoscerglielo, anche se sarà il cda a decidere chi sarà il presidente. Non ho mai giudicato la persona e non mi interessa, ho solo raccolto opinioni e umori della gente e della comunità. Non nascondo che, vista la presenza di cinque donne e due uomini, mi piacerebbe davvero molto che il prossimo presidente fosse una donna».
Sempre sulla vicenda della Fondazione, prosegue il botta e risposta tra Betta e Ottobre: «No, caro sospettoso e permaloso Betta. È ora di finirla con la politica del pettegolezzo, è ora di finirla di vedere dietro ogni parere discordante con il suo l’ombra di Ottobre. - scrive in una nota il consigliere - E’ vero. Io la considero un pessimo sindaco e sono convinto che, al posto suo, saprei far funzionare meglio la macchina amministrativa. Non per questo dietro ogni critica c’è il “burattinaio” (o il Mangiafuoco?) Ottobre. Contrariamente al suo modo di agire io ho molta considerazione di chi mi siede accanto in consiglio comunale e le assicuro che ogni documento congiunto delle minoranze è frutto di una consultazione collegiale. I miei colleghi dell’opposizione non hanno bisogno di un burattinaio che li guidi, li ispiri, li condizioni».

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