Il plateatico del Villino Campi, un "cubo" in spiaggia Sabbioni

Angioletta Maino ed Ezio Viglietti, consiglieri d’opposizione in Comunità di valle, deplorano la costruzione di un parallelepipedo metallico di 85 metri quadri davanti a Villino Campi, in fascia lago a Riva del Garda. La  struttura ospiterà il plateatico del nuovo esercizio pubblico che aprirà a breve a piano terra.

Dopo la chiusura del Punto d’informazione scientifico sull’acqua da parte della Provincia di Trento, l’immobile è tornato in gestione al Comune di Riva, che nell’ambito di un ragionamento più vasto, anche sociale, ha pensato di trasferire nel compendio, la sede della società Alto Garda mobilità e parcheggi, al primo e secondo piano, e di offrire alla cittadinanza e ai turisti un esercizio pubblico al piano terra.

«In questo contesto abbiamo ritenuto di creare - ha spiegato l’assessore al patrimonio, Alessio Zanoni - anche uno spazio aggiuntivo per qualificare il servizio alla comunità anche nell’ottica di un’apertura a lungo termine, dieci mesi».

La veranda non piace però ai due consiglieri di minoranza: «Un plateatico di notevoli dimensioni, nella zona adiacente allo stesso edificio, costituito da profilati metallici e fissato stabilmente al terreno». Secondo Maino e Viglietti «costituisce un ulteriore scempio del paesaggio in fascia lago».

Il gruppo Onestà, partecipazione e ambiente ha depositato in segreteria della comunità di valle Alto Garda e Ledro, un’interpellanza  nella quale si chiede «se la commissione per il paesaggio della Comunità di valle e la Sovraintendenza ai Beni architettonici hanno espresso pareri in merito a tale costruzione. Intendiamo protestare energicamente nei confronti di quegli amministratori che l’hanno permessa. Il paesaggio è un bene comune da tutelare e non da distruggere».

«Credo che alzare un polverone ora - replica l’assessore - sia assolutamente fuori luogo e fuori tempo, i progetti ci sono dall’estate scorsa e tutto il percorso è stato pubblico; la commissione paesaggistica ha dato il suo parere favorevole e la struttura è stata autorizzata dal Comune. Arrivare ora a cose finite vuol dire non vivere la città e la comunità, fare polemica ora è ingeneroso rispetto a tutto il lavoro svolto. Io sono il primo a essere per il cemento zero sulla fascia lago e di fatto è così, perché il plateatico sorge su un cortile esterno già pavimentato in pietra ed è perfettamente smontabile, basta svitare una manciata di bulloni. Credo che in ogni caso bisogna dare anche la possibilità di vivere la fascia lago. E non mi si venga a fare i paragoni col Linfano dove si potrà intaccare una vasta area di agricolo primario».

È stata la società «Yachting Bar sas» di Burim Kosovrasti ad aggiudicarsi a luglio l’asta pubblica con un canone annuo di 64 mila euro grazie a un progetto di gestione che ha convinto per la sua bontà l’amminitrazione municipale, rispetto all’unica altra proposta pervenuta, quella della società Ice&Nice di Michele Matassoni.

«Su Villino Campi - conclude Zanoni - abbiamo ragionato a fondo in giunta, perché la zona, si ricorderà, divenne area di spaccio, e allora abbiamo pensato a un “presidio lungo”, a dare vita a quell’immobile portando al primo e secondo piano l’Apm e creando sotto un esercizio pubblico con caratteristiche particolari di offerta che tenga aperto dieci mesi all’anno.

Abbiamo approntato un bando a offerta economicamente più vantaggiosa, come peraltro avevano chiesto alcuni esponenti degli operatori economici rivani, senza poi presentarsi salvo uno, e ha vinto la società Yachting bar sas che ha presentato un progetto molto valito, ha vinto un albanese, e sono contento: sono sempre stato per la multiculturalità».

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