Alto Garda, il rifugio animali ha salvato 29 cani e 124 gatti

di Roberto Vivaldelli

Nonostante la posizione strategica e «baricentrica», il nuovo rifugio per animali di San Tomaso, che l’amministrazione comunale di Arco ha ricavato nell’area «ex Ferrari Legnami», non ha ancora quella dimensione «sovracomunale» che ci si era auspicati.

E questo, non per colpa dell’Associazione difesa animali (Ada) che ha da sempre manifestato la piena disponibilità a collaborare con tutti i Comuni dell’Alto Garda.

Ad oggi, infatti, l’unico Comune con il quale l’associazione ha stipulato una convenzione, appena rinnovata, è quello di Arco. «L’auspicio - osserva il sindaco Alessandro Betta - è che gli altri Comuni stipulino una convezione con l’Ada. Sarebbe a mio avviso una bella opportunità per tutto l’Alto Garda e Ledro e per i suoi cittadini. Da parte nostra abbiamo dimostrato piena volontà di collaborare».

La giunta comunale arcense ha appena rinnovato fino al 31 dicembre 2020 la convezione con l’associazione, affidando alla stessa Ada «la gestione del rifugio per cani, istituito in via Santa Caterina» e lo svolgimento di alcuni servizi, tra cui: «L’accalappiamento dei cani vaganti sul territorio comunale e la loro custodia per un minimo di quindici giorni presso il rifugio allo scopo predisposto, per l’eventuale trasporto presso il canile di Trento o di Rovereto, qualora non sia possibile rintracciare il proprietario o affidarli a privati disposti a prendersi adeguatamente cura dell’animale oltre all’eventuale iscrizione all’anagrafe canina, anche mediante applicazione di microchip»; la «gestione delle colonie di gatti che vivono in libertà sul territorio comunale e, in casi eccezionali, di altri piccoli animali da compagnia». La spesa annua complessiva necessaria all’organizzazione del servizio è di 10.600 euro netti (12.932 euro lordi).

Come si traduce tuttavia questa mancata collaborazione e assenza di sinergia tra municipalità? Al momento i cani accalappiati a Riva del Garda vengono di norma portati dopo 24 ore al canile di Rovereto, e non nella limitrofa ad Arco - con tutti gli inevitabili disagi del caso.

«Siamo assolutamente disponibili a collaborare con tutti i comuni interessati - spiega Rodolfo Ferrari dell’Ada - ovviamente prima devono essere i Comuni a mettersi d’accordo, ma da parte nostra non c’è alcun problema. Il nuovo canile è stato pensato e realizzato anche per ospitare più cani».

L’Associazione difesa animali di Arco - che quest’anno compie 20 anni - anche nel 2017 ha registrato numeri importanti per il servizio svolto sul territorio comunale arcense: per quanto riguarda i cani, 29 gli accalappiamenti portati a termine, 9 quelli presenti presso il rifugio e 4 le adozioni andate a buon fine. Sul fronte gatti, invece, quelli attualmente ospitati nella struttura sono 8, con 124 presenze registrate nel corso dell’anno. 51 le sterilizzazioni fatte e 66 le adozioni. Nel 2017 l’associazione ha inoltre tratto in salvo 12 uccellini.

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