Berlusconi, per la sua riabilitazione si allonta l'ipotesi di approdare ad Arco

di Roberto Vivaldelli

La riabilitazione di Silvio Berlusconi? Forse a casa, ad Arcore, o forse no. Secondo le ultime indiscrezioni, confermate anche dal fratello Paolo nella giornata di ieri, l'ex Presidente del Consiglio «tra una settimana potrebbe essere trasferito a casa, dove comincerà la terapia e la riabilitazione». L'ipotesi che vedrebbe il leader di «Forza Italia» approdare ad Arco nei prossimi giorni, quindi, sembra sfumare sebbene una decisione definitiva in merito non sia ancora stata comunicata e, al momento, nessuna pista può essere esclusa: da una parte i medici preferirebbero che Berlusconi svolgesse il periodo di riabilitazione, dopo il delicato intervento al cuore di sostituzione della valvola aortica, presso una struttura ospedaliera specializzata - in questo caso l'«Eremo» di Chiarano - dall'altra i famigliari sembrano spingere per rimanere ad Arcore e garantire così all'ex premier la massima tranquillità e riservatezza. 

Ma ad infittire il mistero c'è un appuntamento in programma questa settimana, che dovrebbe irrevocabilmente sbrogliare la matassa e dare finalmente un finale a questa telenovela di inizio estate. La verità sul prossimo futuro di Silvio Berlusconi sarà infatti comunicata - e questa volta per davvero, senza ulteriori rinvii - soltanto giovedì mattina: i vertici della casa di cura «Eremo», insieme ad alcuni medici dell'«Ospedale San Raffaele», hanno infatti organizzato una conferenza stampa in quella data dove faranno il punto della situazione, annunciando ai giornalisti la scelta definitiva e, di conseguenza, le motivazioni che l'hanno determinata. Certo, la tempistica e la presenza all'appuntamento dei medici dell'ospedale milanese, dove al momento Silvio Berlusconi è ricoverato, sono un elemento innegabilmente curioso per una conferenza stampa ad Arco.

«Ritengo - afferma l'amministratore delegato dell' "Eremo" Sergio Fontana - ma è una sensazione personale, che in linea di massima non verrà da noi benché, tuttavia, vi siano ancora tutta una serie di questioni da chiarire. Giovedì pertanto abbiamo convenuto, in accordo con i medici del "San Raffaele", di sciogliere la riserva e annunciare la decisione definitiva. Mi riservo di pronunciarmi in modo risolutivo giovedì, comunicando delle certezze, in un senso o nell'altro. Quella sarà l'occasione ufficiale, per ora su questo tema non posso dire altro». 

Comunque vada a definirsi, questa vicenda ha indubbiamente avuto un riscontro mediatico molto positivo per la casa di cura di Chiarano: «Ci fa ovviamente molto piacere - ammette Fontana - e tutto questo potrebbe contribuire a dare un segnale positivo rispetto all'ampliamento e al relativo investimento che abbiamo da tempo in programma».

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