Festa dello sport a Riva un tripudio in centro

di Paola Malcotti

Voglia di uscire, di muoversi, di riappropriarsi della città. Ma soprattutto di lasciare alle spalle il grigiume di queste settimane per tuffarsi nei colori della vita all’aria aperta e dell’estate. In barba ad un meteo che non prometteva nulla di buono, sono stati ancora una volta tantissimi i rivani (e non solo) che venerdì sera hanno deciso di invadere il centro storico, dal canale della Rocca a piazza III Novembre, da viale Dante a piazza delle Erbe, da viale San Francesco a piazza Catena, per decretare così il successo della «Notte sport outdoor» edizione 2016.

Sedici le postazioni allestite dalle 30 associazioni aderenti, cui si sono aggiunti gli stand della Sat, degli Amici della Tirlindana, del Comitato Allegria S.Alessandro, oltre a quelli di Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, Guardia costiera, Vigili del fuoco, Soccorso alpino, Croce bianca, in città per presentare il lavoro di soccorso e controllo garantito al territorio, gli uomini e i mezzi in dotazione.
Vere protagoniste della serata sono state però le associazioni sportive del Basso Trentino, sia neonate che con decenni di storia agonistica e amatoriale alle spalle, ad abbracciare così le discipline tradizionali ma anche quelle emergenti praticate in zona, come il windsurf, la vela, il climbing, il tennis, il basket, la pallavolo, il nuoto, lo sci, il calcio, passando per la ginnastica artistica, lo spinning, il rugby. Senza dimenticare il golf e il monociclo.

Tra le novità presenti quest’anno, l’Asd XIII Legione Softair Club, la società di Trento che basa la propria attività sulla simulazione non violenta delle tattiche militari, al Brolio per la prima volta per permettere alla gente di conoscere più da vicino questo sport, spesso denigrato.

«Molti vedono ancora il softair in senso negativo - spiega il presidente Alberto Bombardelli - perché ricorda il soldato e la guerra ma in realtà, nonostante l’apparenza, la nostra attività si basa sul corretto confronto sportivo, su severe regole da seguire e obiettivi da raggiungere. Vorremmo far capire quindi che chi pratica questo sport non è un esaltato: la guerra non è un gioco, il softair invece sì». Un gioco di squadra, riconosciuto dal Coni, che come tutti gli altri richiede affiatamento e spirito di coesione, ma anche concentrazione, abilità, ingegno, intuito. Oltre ad un’ottima preparazione fisica e capacità di adattamento. «Durante l’anno organizziamo dei corsi di navigazione cartografica con bussola e gps, di comunicazione tattica - continua Bombardelli - per permettere agli atleti di allenarsi ed affrontare quei tornei in cui, prima ancora di saper imbracciare le armi giocattolo, bisogna saper camminare ed orientarsi, anche per parecchie ore, nei boschi, con addosso un’attrezzatura di circa 10-15 chili di peso».

Adrenalina e una sana dose di follia invece per gli appassionati della bici da trial, attività che nell’Alto Garda può essere praticata sui sentieri aperti dal Bike Park Arena, sodalizio che l’altra sera in piazza Cavour ha allestito un percorso ad ostacoli in cui tra equilibrio e tecnica i performers hanno dato dimostrazione di quel che si può fare in sella alle due ruote grasse. Ma solo dai 20 anni in su. Nessun limite invece per il kick boxing, attività che, come affermano Sofia e Denise (14 anni) «è coinvolgente, perché insegna l’autodifesa ma anche il rispetto verso l’altro». Infine tutti gli aspiranti atleti, di ogni età, a cimentarsi con tiri a canestro, lanci sottorete, con prove di resistenza, equilibrio, disciplina. Per tutti sudore, fatica, fiato corto, regole. Ma anche soddisfazioni, divertimento, gioco.

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