Guerra in tribunale per la Spiaggia degli Olivi di Riva del Garda

Se tutto va bene la sentenza di primo grado arriverà alla fine dell’anno. Ma nel frattempo le vicissitudini che per mesi e mesi hanno scandito il quotidiano della «Spiaggia degli Olivi» rischiano di avere uno strascico anche politico nel centrosinistra autonomista che amministra il Comune di Riva, socio di maggioranza di «Lido di Riva srl», la holding di cui fa parte «Lido Immobiliare spa» proprietaria dell’immobile Spiaggia degli Olivi.

In quello che tecnicamente si chiama «rito locativo» in corso al tribunale di Rovereto, e che contrappone Lido spa agli ex gestori dell’immobile (o viceversa se preferite), nella prossima udienza verrà chiamato a comparire anche l’onorevole autonomista Mauro Ottobre, teste indicato dal legale di fiducia di Silvio Pisetta e Giampaolo Lavore, gli imprenditori di riferimento della società «Spiaggia degli Olivi srl» che sino alla fine di gennaio ha mantenuto il controllo dell’immobile ai Giardini di Porta Orientale. L’audizione di Ottobre sarebbe dovuta avvenire già nell’udienza di ieri ma l’onorevole arcense era bloccato a Roma per il voto di fiducia del governo Renzi sulle unioni civili.

È logico, se non scontato, pensare che la testimonianza dell’esponente autonomista (tra l’altro presidente del consiglio comunale di Arco) debba avvalorare le ragioni di lamentela degli ex gestori e di conseguenza non dare certo una mano a «Lido spa» che è pur sempre società e patrimonio di un’amministrazione (quella rivana) governata anche dal Patt. Ed è logico anche pensare che la cosa difficilmente farà fare i salti di gioia dalle parti di Palazzo Pretorio, oltre che ovviamente in zona Porto S. Nicolò (quartier generale di Lido).

Intanto anche nell’udienza istruttoria di ieri a Rovereto davanti al giudice Monica Izzo, le parti hanno affilato le armi in quella che sembra essere in tutto e per tutto una «guerra dei soldi». Da una parte ci sono gli ex gestori della Spiaggia che hanno presentato una richiesta danni di quasi mezzo milione di euro, tra l’altro limitata al periodo fino a fine 2014. Danni che deriverebbero dagli ostacoli incontrati dall’ex società gestrice, dovuti a tutta una serie di carenze dell’immobile, a cominciare dall’impossibilità di utilizzare la terrazza.

Dall’altra c’è la proprietà, la società «Lido Immobiliare spa», che già fino al settembre scorso (momento della sentenza con la quale il tribunale di Rovereto accoglieva la richiesta di sfratto presentata dalla stessa Lido) reclamava il mancato pagamento dei canoni di locazione per un ammontare di 251 mila euro. A questi vanno aggiunti i mesi a venire, fino a quando a gennaio di quest’anno l’ex società gestrice non ha consegnato ufficialmente le chiavi dell’immobile alla stessa Lido. E in più ci sarebbero, ma questa è storia a parte che al momento non è entrata nel giudizio in corso, i danni strutturali riscontrati dalla stessa proprietà nel momento in cui ha potuto riavere libero accesso alla struttura. Verifiche e soprattutto perizie tecniche indicano una cifra attorno ai 130 mila euro. Che non sono certo roba da poco.

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