Si avvera il sogno di tanti rivani, da marzo centrale aperta a tutti

Riva, previsti 2 mila visitatori al mese. Itinerario di 500 metri fin nel cuore della Rocchetta tra turbine, condotte e sala macchine

di Davide Pivetti

Intere generazioni di rivani e infinite schiere di turisti lo hanno desiderato negli ultimi decenni. Ma quel pesante e storico portone non si è mai dischiuso e la Centrale idroelettrica di Riva, capolavoro architettonico disegnato dal Maroni, è rimasta così inaccessibile ai non addetti ai lavori.

Ora tutto cambia. Tra due mesi, entro marzo e comunque prima di Pasqua, la grande centrale gialla aprirà non solo la sua porta, ma anche la maggior parte dei propri spazi interni consentendo a chiunque - residenti e ospiti - di scoprire cosa si cela dentro all’imponente scatola costruita negli anni Venti sul lungolago d’Annunzio.

Il cambio di rotta è stato annunciato ieri sera dai vertici di «Dolomiti Energia» durante la visita in anteprima concessa a l’Adige per l’occasione. La società energetica trentina ha così inserito a pieno titolo la grande centrale idroelettrica rivana nel programma di «Dolomiti Hydrotour», il viaggio nelle centrali presenti in Trentino.

Non tutti gli ambienti del colosso maroniano saranno ovviamente aperti al pubblico, proprio perché la centrale non è un esempio di archieologia industriale bensì un impianto ancora oggi in piena produzione grazie alle nuove condutture realizzate in roccia (e quindi con una pendenza maggiore) alcuni anni fa. Ciò nonostante la visita sarà interessante e impegnativa: un paio d’ore almeno per completare il tour degli ambienti aperti sempre accompagnati da una guida, in modo da poter illustrare funzionamento, scelte architettoniche e impiantistica contemporanea della centrale, ma anche in modo da evitare che qualcuno si perda o si faccia male all’interno della centrale.

Le previsioni parlano di 2 mila visitatori al mese, organizzati in gruppi ad orari definiti e pensati anche per rendere agevole la visita a quanti raggiungeranno Riva con i battelli di Navigarda, il cui approdo è a pochi metri dalla centrale. L’entrata costerà 15 euro ed è prevista anche un’area ludica pensata appositamente per le famiglie all’interno di uno spazio protetto e riscaldato tutto l’anno. Un ambiente dove anche i più piccoli potranno toccare con mano la magìa della produzione grazie ad alcuni “giochi” come la vasca a pressione e le biciclette-generatori che esattamente come una turbina produrranno tanta energia quanta se ne riesce a creare pedalando.

L’itinerario si snoda tra gallerie, stanze e ambienti di raccordo, con le turbine (quelle vere) visibili così come alcuni locali tecnici. Il tutto in un tour di circa 500 metri che porterà anche i visitatori per 120 metri lineari nel cuore della montagna, là dove le condutture concludono la loro corsa verso il basso portando alla centrale le acque del lago di Ledro.

Non mancano le curiosità, come il portone in legno disegnato dall’architetto Maroni, come la botola di scarico capace di riempire, grazie all’enorme pressione, una piscina olimpionica in un minuto.

Da marzo Riva avrà un gioiello in più da offrire ai turisti più attenti. E i rivani potranno finalmente realizzare quel sogno e vedere cosa c’è dentro al gigante giallo.

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