Arco, nasce «Marcia delle Carrozzine Onlus»

di Daniele Ferrari

Nessuna forma di pietismo o di puro assistenzialismo, ma una «rivoluzione culturale» per considerare la disabilità una diversa forma di normalità, sostenuta da politica mirata e attenta ai cittadini e alle loro famiglie.
Questo l'appello lanciato venerdì sera ad Arco dalla neo costituita associazione «Marcia delle Carrozzine Onlus» che ha voluto presentare direttivo, soci fondatori ed attività future ad un pubblico attento, anche se non numeroso (una quarantina i presenti nella sala della canonica).

Un'associazione costituitasi formalmente con statuto ed atto notarile lo scorso 12 settembre, ma che, come esprime bene il nome scelto, si rifà ad un lungo cammino di rivendicazioni e impegni concerti, culminati nella marcia delle carrozzine e scooter elettrici tenuta l'8 settembre 2013 tra Arco e Riva (a cui sono seguite altre iniziative su percorsi urbani e strade trentine come la Maza tra Arco e Nago).

«A due anni di distanza non abbiamo avuto ancora alcuna risposta dalle autorità provinciali e nazionali sul riconoscimento legislativo della mobilità in sicurezza sulle carrozzine - ha spiegato Augusto Tamburini, professore di filosofia di Arco e vicepresidente dell'associazione - una battaglia che continua ora nella costituzione di un'associazione formale, apartitica e apolitica, che sappia essere punto di riferimento nel campo della disabilità, favorendo l'inclusione nella scuola e nella società produttiva. La nostra società non è pronta ad accogliere i diversamente abili, si assistono a forme di esclusione e discriminazioni di tipo "medioevale". Per un diversamente abile è ancora difficile in Italia salire su un pullman, prendere un taxi o prenotare un viaggio in treno».

Da qui l'impegno statutario dell'associazione nel garantire un sostegno alla mobilità, deambulazione e superamento delle barriere architettoniche, nonché l'abbattimento delle distanze e dei limiti al trasporto di soggetti diversamente abili.
A fianco di Tamburini si sono presentati il presidente Mauro Baldo di Sarche, il vicepresidente Luciano Lucchetti di Rovereto, il segretario Giampiero Robbi di Trento e la tesoriera Lorenza Colò.

«Si deve partire da un coinvolgimento delle nuove generazioni, non legate a preconcetti o visioni distorte - ha ribadito il presidente Mauro Baldo, ricordando gli incontri con gli alunni delle elementari del Romarzollo o la manifestazione "Disabylitiamo" - ogni persona va vista come una ricchezza e fonte di valori e significati. La disabilità va sgravata dal solo approccio medico o medicale, da parole come commiserazione, pietà, compassione che hanno sminuito il valore della persona».
Uan dimensione di disagio e disabilità che solo nell'Alto Garda riguarda oltre 1.060 soggetti, di cui quasi 200 con grave invalidità sino al 100% (dati forniti nella serata). «Non ci arrendiamo nella battaglia verso il riconoscimento del vero valore e della "normalità" dei diversamente abili - ha concluso Tamburini - il 12 ottobre organizzeremo un viaggio all'Expo di Milano (per disabili e accompagnatori) un modo per sentirci partecipi della vita sociale e politica italiana ed internazionale».

comments powered by Disqus