Alta densità commerciale, ad Arco il primato trentino

di Roberto Vivaldelli

I risultati dell’analisi tecnica, elaborata tramite uno studio dal Politecnico di Torino, hanno portato alla luce dei dati molto significativi e interessanti sulle aree commerciali provinciali. Da quest’indagine risulta, infatti, che la città di Arco abbia la più alta densità commerciale rapportata al numero di residenti: 2,93 metri quadrati di negozi per ogni abitante. Seguono Rovereto con 2,68 e Riva del Garda, con 2,42. Secondo questa rilevazione del 2013, la consistenza commerciale ad Arco è pari a 49.923 mq totali, in calo dello 0,67% rispetto a dieci anni fa. A Riva la consistenza commerciale si ferma a 37.310 mq, ma è in aumento del 3,92% rispetto al 2005 (la tabella completa dei dati è apparsa su l’Adige mercoledì scorso, a pagina 12 e 13).

Numeri molto significativi su cui è doveroso fare le dovute considerazioni e riflessioni. La densità commerciale in queste proporzioni, nell’Alto Garda e ad Arco, in particolare, rappresentano un buon segnale oppure abbiamo raggiunto un limite che sarebbe opportuno non varcare? A tal proposito interviene il presidente dell’Associazione Commercianti al Dettaglio dell’Alto Garda, Bruno Lunelli: «Più che sulla quantità - spiega - occorre puntare sulla qualità del prodotto. Questi numeri ci dicono che far crescere ulteriormente l’offerta commerciale potrebbe causare dei danni, abbiamo raggiunto la capacità massima».

La situazione odierna è figlia di scelte politiche fatte nel passato: «È frutto di una pianificazione partita con i piani regolatori comprensoriali fatti tanti anni fa e portati avanti senza una ricerca socio-economica opportuna. Questi numeri, in particolare, si riferiscono all’urbanizzazione commerciale di via S.Caterina, questo è lampante. Scelte folli della politica di allora, la cui volontà era quella di spostare l’asse del commercio tradizionale fuori dal centro storico, che per fortuna ad Arco si è saputo reinventare con i negozi di outdoor e di arrampicata. Non vi è dubbio - osserva Lunelli - che in inverno il commercio un po’ soffra proprio perché sovradimensionato rispetto al numero di abitanti. Con il Piano territoriale della Comunità per fortuna si mette un po’ a freno l’estensione di nuovi esercizi commerciali su quell’asse già pesantemente urbanizzata, e viene altresì rivalutato il centro storico».

Riflessione condivisa dall’assessore all’urbanistica Stefano Miori, il quale torna a parlare dell’area di via S.Andrea, in previsione della variante 15: «Dal punto di vista urbanistico - chiarisce Miori - le grandi strutture commerciali sono inibite dal Piano territoriale della Comunità. Se dovessero nascere nuove aree fuori dal centro, queste potranno essere caratterizzate sono da piccole e medie strutture di vendita. Per questo anche in via S.Andrea non potrà sorgere alcun centro commerciale, al limite qualche negozio».

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