La processione dell'Assunta, Riva tra religione e folklore

di Davide Pivetti

«Se la nostra città sarà risparmiata dagli orrori di questa guerra micidiale, totalitaria e barbara, noi, cittadini di Riva del Garda della Parrocchia di Santa Maria Assunta, promettiamo solennemente di fare ogni anno nella festa dell'Assunzione di Maria Santissima una solenne processione attraverso le vie della città, in onore e quale titolo di gratitudine verso questa nostra patrona».

É il testo del voto sottoscritto il 15 agosto del 1944 dall'arciprete decano benacense Enrico Paolazzi, dal podestà Lodovico Donati e da «oltre mille concittadini», a poche settimane dall'orribile eccidio nazista del 28 giugno, che seminò nella città e in tutto l'Alto Garda dolore e morte. La richiesta fu esaudita e da allora ogni anno quella celebrazione si ripete; così è successo anche sabato 15 agosto, come sempre richiamando una grande folla, che in parte s'è unita alla processione.

Una ricorrenza che a più di settant'anni dai fatti tragici che furono all'origine del voto, si conferma tra le più sentite e della città, elemento identitario e di unità, oltre che di vivacità e folklore. La solenne celebrazione s'è aperta alle 10 con la Messa, presenti il sindaco Adalberto Mosaner, parte della Giunta e del Consiglio comunale, inoltre i rappresentanti della Polizia locale, delle forze armate e di protezione civile, nonché un'ampia rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d'armi. Al termine della funzione, officiata dall'arciprete decano benacense, monsignor Giovanni Binda, la tradizionale lettura del voto, voluto e sottoscritto 71 anni fa.

Quindi la processione, un lunghissimo corteo con in testa il Corpo bandistico di Riva del Garda, diretto dal maestro Mario Lutterotti, lungo il tragitto canonico: da piazza Cavour, attraverso porta San Michele s'è passati in viale Dante per rientrare nel centro antico da porta San Marco, scendere lungo via Fiume e giungere in piazza Tre Novembre. Qui, come tradizione, la tappa in riva al lago, con il saluto, a remi alzati, delle imbarcazioni, cui monsignor Binda ha impartito la benedizione. Quindi, un canto in onore della Patrona e poi di nuovo la processione in cammino, lungo via Gazzoletti, via Florida, piazza Erbe – sempre con un folto pubblico ai lati della strada – per tornare in chiesa passando per via Santa Maria. E alla fine il tradizionale, breve concerto del corpo bandistico cittadino.

Una celebrazione che ogni anno puntualmente ricorda quel fatto lontano, che rappresentò un momento di grande coesione e unità, ancora oggi simboleggiato dalla presenza, alla testa della processione, della statua di Santa Maria Assunta assieme al gonfalone del Comune. Ad accompagnare la celebrazione, come sempre, il suono congiunto delle campane della chiesa arcipretale e della Renga, la campana della Torre civica Apponale.

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