I 600 "Cavalieri dell'asfalto" alla conquista dell'Alto Garda

di Chiara Turrini

L’Alto Garda come la «piccola California» del Trentino, specialmente nello scorso fine settimana, quando presso il centro giovani Cantiere26 di Arco si è svolta la seconda edizione di «Cavalieri dell’asfalto», competizione di break dance durata tre giorni.

L’iniziativa è stata resa possibile dall’associazione Andromeda, che da tempo si occupa di promuovere nicchie giovanili come la pratica dei graffiti e dello skateboard, grazie alla partecipazione al Piano giovani della Comunità di valle. La manifestazione ha avuto a corollario un laboratorio di writing urbano, conclusosi con l’inaugurazione dei nuovi murales del sottopassaggio di via Santoni, messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Arco.

Quasi 600 persone, giuria internazionale, musica e organizzazione riuscitissima, anche se gare iniziate con lieve ritardo, "ci sono arrivate oltre 100 iscrizioni dell’ultimo minuto!" dice la presidente di Andromeda, Ginetta Santoni, a commento di una manifestazione impegnativa da organizzare ma gratificante per il risultato. "Questa seconda edizione è stata un successo, con numeri più che raddoppiati rispetto allo scorso anno - continua - Abbiamo avuto atleti da Slovenia, Polonia, Georgia, Tunisia, Brasile e giudici francesi, tedeschi, un russo. Hanno apprezzato la qualità tecnica della manifestazione, tanto da paragonarla perfino a un grande evento annuale che si tiene a Pesaro, l’Hip Hop Connection" Il nome di Arco è diventato celebre, grazie al passaparola, anche nel piccolo ma globale mondo della break dance.

"Sono stati tre giorni molto importanti per la città e per il suo centro giovani - ha commentato il giorno dopo l’assessore alle politiche giovanili Silvia Girelli - è stato un evento molto ben organizzato, che ha saputo coinvolgere i giovani e dare il giusto spazio a discipline non comuni e spesso purtroppo anche mal viste". Togliere la break dance dal ghetto è una missione quasi compiuta nell’Alto Garda, dove abita una delle crew, ovvero la compagnia, di breakers più premiata e riconosciuta a livello internazionale, i "Funkobotz". L’evento non sarebbe stato immaginabile senza la loro presenza. E così come la California degli Stati Uniti, epicentro di tendenze e mode per adolescenti e non solo, anche il sud del Trentino è diventato ricettacolo di artisti ed appassionati provenienti anche da Russia e Sudamerica. La sfida tra ballerini ha visto scendere nell’arena sia squadre che singoli, tutti circondati da un clima di antagonismo rispettoso e riconoscimento del valore dell’avversario, "uno spettacolo di vera sportività - fa notare Girelli - Ci auguriamo che la manifestazione si svolga anche il prossimo anno, li chiameremo per esibirsi in questi spazi".

Esito più che positivo anche per il laboratorio tenuto sabato dagli artisti del writing a bomboletta Tiziano Tonoli e Filippo Menolli, che hanno spiegato a 12 bambini l’arte del murales. Domenica invece 18 writers locali e provenienti da tutta la provincia, da Levico ad Ala, si sono dati da fare sul tema "Arco, sport e storia", trasformando le parenti del sottopasso in un capolavoro regalato agli occhi di residenti e turisti. I graffiti sono una modalità di recupero urbano adottata sempre più spesso dalle amministrazioni comunali di tutta Italia. All’inaugurazione, nel pomeriggio di domenica, il sindaco Alessandro Betta ha salutato con un plauso l’idea di Andromeda e il lavoro dei ragazzi, rilanciando con la proposta di ampliare i metri quadri per i "graffitari", destinandovi altri siti come il sottopasso di via Santa Caterina. "Saremo felici di lavorare ancora su questo progetto insieme all’amministrazione" fanno sapere, soddisfatti, gli organizzatori di Andromeda.

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